All’interno del contesto normativo europeo e statale che attribuisce anche alle Regioni ed alle Province autonome un ruolo importante nelle politiche di gestione della qualità dell’aria, anche il Trentino ha intrapreso nel tempo molteplici iniziative per il contenimento delle emissioni di inquinanti in atmosfera, considerando strategico il confronto e la collaborazione con le regioni vicine e la ricerca del dialogo con il gestore dell'A22, l'infrastruttura che impatta maggiormente sulla qualità dell'aria nel nostro territorio. Tra le tante iniziative, proprio il progetto life BrennerLec (low emission corridor), concluso pochi giorni fa e i cui esiti saranno presentati a novembre, è riuscito a dimostrare come l'abbassamento dei limiti di velocità, anche in forma dinamica, sia in grado di ridurre in maniera significativa le emissioni - in particolare gli ossidi di azoto - e conseguentemente migliorare la qualità dell’aria lungo il tracciato autostradale. Da non dimenticare le politiche trentine a favore della mobilità alternativa e sostenibile, contenute nel 'Piano di tutela della qualità dell’aria' e nel più specifico Piano per la mobilità elettrica, con i significativi interventi di sostegno e incentivazione all’acquisto di mezzi elettrici e gli investimenti nella realizzazione delle piste ciclabili, la cui rete nella nostra provincia supera attualmente i 400 km ed è in continua espansione.
In ambito di tutela dell'ambiente va ricordato che una fonte di inquinamento per il Trentino è quella riconducibile alle emissioni causate dalla combustione della legna, soprattutto in ambito domestico e dei piccoli impianti. Si tratta certamente di una fonte molto particolare, diffusa e soprattutto gestita da tanti cittadini, che può essere contrastata da un quadro normativo più impegnativo e stringente, ma affiancato alla promozione di buone pratiche in grado di modificare sensibilità e comportamenti nella popolazione. In proposito va ricordato che da qualche anno, grazie al lavoro ed all’impegno delle Regioni e delle Province autonome, anche l’Italia si è dotata di un regolamento per il rilascio di una certificazione dei generatori di calore alimentati a biomassa, che ha consentito un progressivo ricambio tecnologico dei piccoli impianti domestici. Le attività e le azioni nell’ambito del progetto PrepAir, coordinate dalla Provincia di Trento e che coinvolgono anche le altre regioni partner, sono state per questo pensate e rivolte principalmente alla definizione e promozione di buone pratiche, a partire da chi progetta gli impianti e le canne fumarie, per poi coinvolgere chi installa e fa manutenzione, per estenderle infine anche ai “conduttori”, ovvero i singoli cittadini, in ultima istanza i responsabili principali del loro utilizzo e della relativa maggiore o minore emissione di inquinanti in aria.
Il messaggio che può portare il Trentino, dunque, sottolinea soprattutto l’importanza che si deve dare alla promozione della cultura delle buone pratiche. Il tema riguarda tutti gli ambiti emissivi e chiama in prima persona all'impegno non solo le istituzioni, ma ogni cittadino, a contribuire al benessere dell'ambiente: per raggiungere ambiziosi obiettivi di tutela ambientale, infatti, il coinvolgimento diretto ed attivo del singolo assume un ruolo fondamentale.