Alla consegna degli attestati è intervenuto il vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro della Provincia autonoma di Trento che ha voluto innanzitutto ricordare Miriam Bosetti, referente del Consorzio Lavoro Ambiente per il “Progettone” recentemente e improvvisamente scomparsa. “La sua professionalità e la sua tenacia – ha detto l’assessore – sono stati determinanti per la riuscita dell’iniziativa; la sua capacità di affrontare sfide come questa rappresenta uno stimolo ed un esempio da seguire.” “Il ‘Progettone’ – ha aggiunto l’assessore entrando nel merito dell’iniziativa – è una delle pagine più belle della nostra tradizione di solidarietà e responsabilità. Coinvolgendo i migranti volontari il Trentino ha confermato di saper guardare a chi ha bisogno. I richiedenti asilo che hanno aderito si sono sentiti parte di un percorso di integrazione attraverso un servizio a favore della collettività, reso possibile dall’impegno quotidiano dei capisquadra e di tutti i soggetti che a vario titolo hanno collaborato a questa iniziativa.”
Stamane erano presenti anche i famigliari di Miriam Bosetti, ai quali i migranti hanno fatto dono di un’agenda chiamata “Kibo” firmata dai richiedenti asilo e realizzata nell’ambito di un laboratorio formativo del progetto trentino di accoglienza. Al Consorzio Lavoro Ambiente è stato invece donato, da parte delle operatrici dell’accoglienza, un baobab che troverà spazio negli uffici dove Miriam Bosetti ha lavorato.
I migranti partecipanti hanno ricevuto un'adeguata formazione (anche sul piano della sicurezza) e hanno lavorato nella manutenzione di aree verdi dotati dei dispositivi di protezione individuale e del vestiario necessari per svolgere le attività previste nei diversi cantieri. I quaranta partecipanti hanno operato in due sessioni consecutive (venti migranti a sessione) fra luglio e novembre 2016, tre giornate la settimana per tre ore al giorno. I cantieri coinvolti nel progetto sono: Palazzo delle Albere, MUSE, Villa Gherta di Povo, Dame di Sion, Castello del Buonconsiglio e Opera Universitaria a Trento; Polveriera di Marco a Rovereto; Piccola Opera e Parco Tre Castagni in Valsugana.
I profughi sono stati individuati dal Cinformi attraverso una selezione nella quale sono state valutate le motivazioni personali e le esperienze lavorative pregresse. I partecipanti sono originari di Senegal, Mali, Gambia, Nigeria, Costa d'Avorio, Guinea e Pakistan. L’esperienza di volontariato ha consentito ai migranti di acquisire abilità e competenze che potranno rivelarsi utili nel loro percorso di inserimento sociale. (ac)