“A causa della pandemia veniamo da 18 mesi molto difficili – ha detto Gandini – ma grazie agli sforzi delle società e dei giocatori, siamo riusciti a ripartire e oggi possiamo dire che il futuro è sicuramente più roseo di quello che ci aspettavamo. La pallacanestro italiana vive di mecenatismo, ma anche di proprietà diffuse, come a Treviso o a Trento e questo è sicuramente importante. Sulla capienza dei palazzetti, portata al 60%, non siamo pienamente soddisfatti, ma capiamo che si tratta – ha aggiunto il presidente – di un percorso progressivo e visto che la situazione sanitaria è in continuo miglioramento chiederemo ulteriori aperture”.
“E’ un mondo molto variegato il nostro – ha detto coach Vitucci – e abbiamo bisogno di tante cose per andare tutti nella stessa direzione. L’importante è capire che le esigenze sono comuni, sia per i grandi club che per quelli più piccoli. E’stato davvero strano giocare senza pubblico, c’era un’atmosfera completamente diversa, ma i giocatori sono molto bravi ad adattarsi”.
“Giocare con il pubblico, con la spinta dei tifosi – ha spiegato Beppe Poeta – è assolutamente fondamentale, per noi è più competitivo. Adesso vediamo la luce fuori dal tunnel e le società cominciano a progettare il futuro, con l’arrivo di grandi campioni e di ottimi allenatori, che hanno fatto salire di livello il nostro campionato”.
"Nel pubblico – ha detto Flaccadori – troviamo energia, anche quando si gioca fuori casa. Senza è una situazione veramente strana”. Parlando dell’esperienza in Germania, Flaccadori, tornato a Trento, ha evidenziato come sia stata una sfida che lo ha messo a confronto con giocatori di ottimo livello, con una grande comptezione che stimola la crescita. Infine un complimento a Poeta con cui ha giocato proprio a Trento. “Lui per me è stato sempre una guida e un esempio”.