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Nelle prossime settimane partirà l’iter che porterà, dopo circa 9 mesi, alla definizione della variante al Pup che dovrà essere approvata dal Consiglio provinciale dopo un confronto con i territori e a conclusione di un approfondito percorso di analisi di carattere tecnico, ambientale, sociale ed economico. Si tratta quindi di un ampliamento urbanistico - è stato detto nel corso dell’incontro - che non contiene ipotesi progettuali, ma che intende individuare tutta una serie di soluzioni che hanno come obiettivo quello di allargare il corridoio infrastrutturale di interscambio della mobilità fra Veneto e Trentino, estendendola da Trento sud fino a Rovereto sud.
La variante al Pup, è stato chiarito, non conterrà dunque una vera e propria ipotesi progettuale relativa alla Valdastico, anche se, è stata ribadita dal presidente la volontà della Giunta provinciale di portare avanti l’opera per la quale è previsto un intervento economico di circa 2 miliardi, non a carico della Provincia, e per la quale, già nel 2016, furono approvati accordi e documenti che andavano in quella direzione.