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Serata dedicata a Giulio Regeni, ieri sera a palazzo delle Albere nell’ambito della quinta edizione del premio Morrione. Introdotto da Giorgio Zanchini, l'evento si è aperto con la lettura di un messaggio inviato dalla famiglia del giovane ricercatore ucciso in circostanze ancora tutte da chiarire in Egitto all’organizzazione del premio e alla Provincia autonoma di Trento.
"Grazie per questo incontro all’interno dell’evento premio Roberto Morrione . Questa mattina, per Radio 1 abbiamo ascoltato con attenzione ed emozione alcuni di voi, intervenuti alla trasmissione; direttamente o indirettamente ormai vi conosciamo tutti. Ringraziamo coloro che si stanno occupando attivamente della tragica e barbara uccisione del nostro caro Giulio: giornalisti, attivisti e tutte le persone che pensano per noi e con noi; animati dal senso di giustizia e solidarietà che porta la ricerca della verità. Una particolare riconoscenza a chi scrive, organizza eventi, occasioni di confronto che rispettano i sentimenti della famiglia. Ancora un augurio di buon lavoro e buon giornalismo d’indagine!
Paola e Claudio Regeni
Maria Filippi Morrione ha ricordato come il premio, che sostiene i giovani che vogliono realizzare progetti di giornalismo di inchiesta, su temi spesso delicati e molto rischiosi, non possa non sentirsi vicino ad una figura come quella di Giulio Regeni. “Non a caso – ha aggiunto – offriamo a chi vuole intraprendere questa strada un tutoraggio completo, anche di carattere giuridico e legale, oltre che professionale”.
Subito dopo anche un collegamento telefonico con l’avvocato della famiglia Regeni e a seguire il dibattito con i giornalisti coinvolti, Giorgio Zanchini, Giulia Bosetti, Brahim Maarad, Azzurra Meringolo e con il responsabile di Amnesty International Riccardo Noury. I misteri attorno al destino tragico di Regeni rimangono; dalla serata sono emerse però anche le carenze del giornalismo nel leggerli correttamente e, di contro, la grande vicinanza di una parte del popolo egiziano alla vicenda del ricercatore italiano. “Giulio è diventato a tutti gli effetti un personaggio nella storia della rivoluzione democratica egiziana”, è stato ricordato.
Questa mattina, di nuovo al palazzo delle Albere, dibattito sul servizio pubblico - con un focus sulle elezioni americane - moderato da Marino Sinibaldi, direttore di Rai Radio3, assieme a Pino Corrias, Vittorio Di Trapani e Giuseppe Giulietti, oltre che con il governatore del Trentino. Tante le suggestioni raccolte. In primis quella riguardante la necessità di avviare una nuova primavera del giornalismo investigativo, raccogliendo il testimone di Roberto Morrione, maestro del giornalismo italiano e "padre" di Rainews24. Ma l'incontro ha consentito anche di formulare alcune riflessioni sulla necessità di ripensare la missione editoriale delle testate, comprese quelle pubbliche, alla luce dei mutamenti intervenuti nell'offerta informativa, in particolare del ruolo assunto dal web e dai social.
Gli incontri proseguono nel pomeriggio, sempre a palazzo delle Albere: alle ore 15 la presentazione del documentario "Prigioni senza ali: Jail", e alle 17.30 il dibattito sulla stampa italiana e sul suo sguardo sul mondo. Alle 21 infine la premiazione, con Marino Sinibaldi e Maria Concetta Mattei. Si confronteranno inoltre sul tema del giornalismo investigativo Piero Badaloni, Antonio Di Bella, Fabrizio Gatti, Giuseppe Giulietti e l'assessora alle politiche giovanili e all'università e ricerca della Provincia.
Immagini a cura dell'ufficio stampa