Venerdì, 16 Settembre 2016 - 12:14 Comunicato 1947

La Giunta ha approvato un disegno di legge che impone una svolta netta al settore
Porfido: si cambia, all'insegna della qualità e della responsabilità dell'impresa

Sono qualità e responsabilità le parole chiave del disegno di legge, approvato preliminarmente dalla Giunta provinciale su proposta del vicepresidente Alessandro Olivi, che impone una svolta al settore estrattivo. Gli obiettivi principali del provvedimento si possono riassumere in quattro punti: nuove regole per la lavorazione del materiale grezzo, per attuare una vera e propria filiera produttiva; competenze provinciali su politiche di indirizzo e di coordinamento, per garantire misure di sistema finalizzate ad alzare gli standard qualitativi dell'attività estrattiva; qualità e sicurezza del lavoro; nuovi rapporti tra Comuni e Asuc, per una più efficace gestione delle concessioni.

“Con questo disegno di legge – evidenzia il vice presidente Alessandro Olivi – vogliamo dare un futuro ad un bacino economico e sociale che ha urgente necessità di cambiare. Vogliamo salvaguardare le migliori competenze e garantire la qualità del prodotto e del lavoro. Siamo convinti che il settore estrattivo trentino abbia ancora un suo potenziale ma che per evitare il declino lo stesso debba adeguarsi agli standard di una economia moderna. Serve una svolta coraggiosa che, con il contributo responsabile di tutti gli attori del sistema, affronti i veri problemi che pesano sul settore. Vogliamo che siano valorizzate le imprese migliori, che traggono profitto dalla lavorazione di un bene pubblico nel rispetto di regole a tutela del lavoro e dell'ambiente, e che scelgono di puntare sulla qualità, sull'innovazione, sugli investimenti e su una vera e propria filiera territoriale e produttiva. Con questo progetto organico di riforma la Giunta intende valorizzare le risultanze del lavoro della Tavolo di coordinamento per la valutazione delle leggi provinciali e delle politiche pubbliche istituito presso il Consiglio provinciale”.

Di seguito i principali contenuti.

1) Unità della filiera: prima e seconda lavorazione insieme

Il cuore della riforma riguarda le modalità di lavorazione del materiale grezzo. L'obiettivo è fare in modo che chi estrae il porfido svolga all'interno dell'azienda sia la prima che la seconda lavorazione. Per le nuove concessioni vengono introdotti l'obbligo di lavorare con propri dipendenti una quota significativa del materiale “grezzo” e di rendere tracciabile il restante materiale, per esempio attraverso la pesatura obbligatoria. Per le concessioni in essere verranno stabiliti obblighi graduali per la lavorazione in proprio del grezzo, secondo principi di ragionevolezza e prevedibilità. “In questo modo - tiene a precisare il vicepresidente - si vuole favorire lo sviluppo della filiera e dell'occupazione, scoraggiando il ricorso all'esternalizzazione, per altro valorizzando le imprese artigiane del territorio”.

2) Disciplinare e bando tipo, macrolotti: secondo regole stabilite dalla Provincia

La Giunta provinciale, per le nuove concessioni del porfido, approverà un disciplinare e un bando di gara tipo che prevederà elementi di valutazione qualitativi, ambientali e sociali. Fra questi saranno considerati il pregio tecnico dei materiali, il possesso di marchi di qualità e di certificazioni etiche e ambientali, il piano sull'occupazione che ci si impegna a rispettare. Questo anche per dare più omogeneità al comparto.

Saranno determinati criteri per l'individuazione di nuovi lotti che dovranno essere di dimensioni significativamente maggiori degli attuali; per favorire la nascita di aziende più strutturate, coltivazioni più razionali e sicure, possibilità di recuperi ambientali contestuali all'estrazione, economie di scala con l'ottimizzazione dell'utilizzo di strutture e macchinari.

3) Qualità e sicurezza del lavoro

Grande attenzione è stata riservata alla qualità del lavoro. Viene introdotto, come detto, l'obbligo di lavorazione con propri dipendenti, sono previste alcune responsabilità a carico del concessionario relativamente ai soggetti che effettuano la seconda lavorazione, viene prevista la possibilità di introdurre una clausola sociale per promuovere la stabilità occupazionale dei lavoratori nel caso di nuovo affidamento della concessione. Sono state introdotte poi specifiche ipotesi di decadenza della concessione e dell'autorizzazione in caso di violazioni in materia di lavoro e di sicurezza sul lavoro. Nell'ambito dei controlli in materia di ambiente e sicurezza sul lavoro, è previsto un maggiore coordinamento. Sono state introdotte procedure certe, e non discrezionali, per la decadenza delle concessioni per le violazioni più gravi. E' stata prevista una specifica procedura per la verifica della regolarità delle retribuzioni, a carico del Servizio Lavoro della Provincia, e della regolarità contributiva, a carico dei Comuni.

4) Rapporti tra Comuni e Asuc

Per quanto riguarda le aree soggette al vincolo di uso civico, vengono riservate maggiori competenze alle ASUC a livello di programmazione, e vengono introdotte alcune misure al fine di disciplinare maggiormente i rapporti fra Comuni e ASUC.

Inoltre

Il disegno di legge prevede poi una riorganizzazione e semplificazione del Distretto del porfido e della pietra trentina. Sarà sostituito l'attuale Coordinamento del distretto (composto da 27 membri) con un “Comitato per lo sviluppo e la valorizzazione del distretto” più snello e composto da associazioni di categoria, sindacati, provincia, comuni e Trentino Sviluppo.(lr)



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