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Anche i dati offerti dal Sistema Statistico trentino confermano che si tratta di un territorio "family friendly"; in Trentino:
- è molto soddisfatto delle proprie relazioni familiari il 43,6% (in Italia il 33,8%);
- è molto soddisfatto delle proprie relazioni amicali il 31,7% (in Italia il 23,7%);
- ai bambini tra 0 a 2 anni sono stati offerti servizi nel 22,9% dei casi (in Italia nel 13,0%);
- tra le persone con più di 14 anni ha fatto volontariato il 21,0% dei casi (in Italia il 10,1%);
- l'indice di fiducia generalizzata è qui al 32,9%, contro il 23,2% nazionale;
- infine, tra i 16 e i 74 anni l'uso di Internet riguarda il 65,0% dei Trentini (in Italia il 59,5%).
Nel corso della conferenza sono intervenuti: don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana; Francesco Belletti, direttore Cisf (Centro Internazionale Studi Famiglia); Luciano Malfer, Dirigente dell’Agenzia provinciale per la famiglia, natalità e politiche giovanili della Provincia autonoma di Trento; Paolo Rebecchi, Forum delle associazioni familiari del Trentino; Gianluigi De Palo, presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari.
Come spiegato da Belletti, direttore del Cisf: "L'esperienza del Trentino può dire molto anche alle politiche nazionali, soprattutto dal punto di vista della continuità: sono infatti necessarie politiche continuative e non a spot: la famiglia ha bisogno di continuità e questo in Trentino lo si vede chiaramente; le politiche familiri sono politiche di sviluppo integrale". De Paolo, presidente del Forum, ha invece commentato: "Questi dati dimostrano che non solo è possibile investire sulla famiglia, ma questo investimento genera e produce risorse. Il modello trentino deve essere esportato a livello nazione e deve essere presentato al Governo, perché un paese senza famiglia è un paese più povero e con meno futuro". (at)