La possibilità per i lavoratori di conciliare vita professionale e vita famigliare è una componente fondamentale di coesione sociale e di sviluppo economico. Su questo terreno, il Trentino negli ultimi anni ha investito molto, diventando anche un punto di riferimento a livello nazionale.
Tra i principali atti provinciali che hanno concorso a delineare il quadro normativo attuale: il Libro Bianco sulle politiche familiari e per la natalità del 2009, la legge provinciale n.1 del 2011 per la promozione del benessere familiare e la natalità e la legge provinciale n.2 del 2016 in materia di appalti che, nell'ambito dell'offerta economicamente più vantaggiosa, consente di attribuire punteggi aggiuntivi alle organizzazioni che adottano modalità di gestione delle risorse umane attente ai bisogni di famiglie e lavoratori.
A livello statale, anche la legge di stabilità 2016 e gli atti ad essa collegati introducono nel contesto legislativo nazionale e provinciale opportunità per favorire la conciliazione tra esigenze di produttività e innovazione organizzativa delle aziende, benessere e conciliazione dei lavoratori, welfare territoriale locale. Opportunità ulteriormente ampliate dalla legge di bilancio statale per il 2017 e, a livello locale, dalla legge di stabilità provinciale per il 2017 che ha introdotto incentivi fiscali.
È in questo quadro di riferimento, normativo e di policy, che si inserisce l’accordo volontario di area siglato oggi. Una nuova alleanza tra attori pubblici e privati che si pone sulla scia delle esperienze già sviluppate, quelle dei Distretti, del Family audit, del Marchio family e di altri dispositivi specifici (come la Family card avviata a gennaio. Esperienze con le quali il Trentino continua a perseguire l’intento di divenire sempre più accogliente per le famiglie, di creare un modello di responsabilità territoriale diffusa e condivisa, di rafforzare il rapporto tra politiche familiari e politiche di sviluppo economico. Il tutto in ottemperanza alle indicazioni della politica europea e nazionale e, al contempo, valorizzazione dei punti di forza del sistema provinciale.
L’obiettivo dell’accordo (che avrà durata triennale e che potrà essere sottoscritto anche in un secondo momento da altre organizzazioni) è, da una parte, sviluppare una riflessione costante e organizzata attorno a piani di welfare aziendale finalizzati a migliorare la condizione lavorativa e personale dei lavoratori e delle loro famiglie; dall’altra, aumentare la sensibilità di tutta la comunità attorno alle politiche di conciliazione, anche in termini di contrattazione, creando occasioni di informazione e conoscenza nei luoghi di lavoro e nelle associazioni di rappresentanza. Inoltre, il presente accordo costituisce una leva importante per concorrere alla realizzazione delle politiche di sviluppo economico e d’investimento sociale e rafforzare con specifiche progettualità le reti di collaborazione e di servizi a supporto delle aziende.
In particolare – e con declinazioni specifiche per ciascun firmatario a seconda di ruolo e ambito di azione, che verranno presentate durante la conferenza stampa – nel breve periodo si mira ad ampliare le conoscenze delle tematiche oggetto dell’accordo tra gli operatori delle relazioni di lavoro e dei lavoratori e a rafforzare il concetto di Family audit; a medio termine si punta a innovare i processi organizzativi e gestionali delle aziende per sostenere l’incremento della produttività e favorire una cultura della conciliazione tra tempi di vita lavorativa e di cura e vita famigliare. La sfida nel lungo periodo diviene, quindi, incrementare l'occupazione femminile e la natalità e sviluppare benessere organizzativo col fine ultimo di costruire un territorio in cui le politiche rivolte alle famiglie siano considerate un valore aggiunto e un fattore di sviluppo. (A.B.)
all.: accordo, slides Family Audit.
Interviste al presidente Ugo Rossi e al dirigente di Agenzia della famiglia Luciano Malfer