La Carta di sintesi della pericolosità è uno strumento urbanistico che serve per la disciplina della trasformazione d’uso del territorio. E’ utile quindi per tutelare l’incolumità delle persone e ridurre la vulnerabilità dei beni che deriva dalla situazione idrogeologica del territorio.
Il Piano urbanistico provinciale, del 2008, ha introdotto la Carta di sintesi della pericolosità per armonizzazione le diverse discipline tecniche che trattavano il tema della classificazione dell’instabilità territoriale. L’obiettivo era quello di fornire un quadro di riferimento organico per le attività di pianificazione urbanistica e di trasformazione del territorio rispetto al tema del pericolo. Le norme consentono di approvare la Carta anche per stralci territoriali.
La sicurezza del territorio rispetto ai fenomeni naturali di tipo geologico e idrogeologico rappresenta infatti uno dei temi di maggiore rilievo della pianificazione territoriale. Se ne sono occupati infatti il Piano urbanistico provinciale (PUP), approvato nel 1987, la Carta di sintesi geologica provinciale, del 2003, il Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche (PGUAP), del 2006.
La legge provinciale per il governo del territorio del 2015 prevede che, con l’entrata in vigore della Carta di sintesi della pericolosità, cessino di applicarsi le disposizioni del PGUAP in materia di uso del suolo.
Sulla base dei criteri stabiliti a suo tempo per la rappresentazione dei principali fenomeni che possono interessare il territorio provinciale e anche grazie al lavoro condotto dalle strutture provinciali competenti in materia di pericolo idrogeologico (Servizio Geologico, Servizio Bacini montani, Servizio Prevenzione rischi, Servizio Foreste e fauna) la Giunta provinciale, nel maggio 2017, ha adottato in via preliminare le carte della pericolosità e avviato la fase di deposito di 90 giorni per consentire ai cittadini di fare osservazioni nel pubblico interesse, termine che è stato prorogato fino al 22 novembre 2017, per consentire la massima partecipazione.
Anche tenuto conto delle osservazioni presentate, sono stati ulteriormente rivisti i criteri di redazione delle carte della pericolosità e i contenuti delle indicazioni attuative e sono stati condotti specifici approfondimenti tecnici sulla perimetrazione delle aree “a penalità”. Alla luce delle considerazioni e valutazioni svolte si è giunti al perfezionamento della Carta relativamente alla Valle dell’Adige e nello specifico al territorio del Comune di Trento e dei Comuni di Aldeno, Cimone, Garniga Terme e al territorio dei comuni compresi nella Comunità Rotaliana-Königsberg.
La nuova Carta di configura come significativo strumento per la conoscenza dell'assetto morfologico e idrogeologico del territorio e per la gestione delle trasformazioni urbanistiche ed edilizie nell'ottica dello studio, della prevenzione e della messa in sicurezza per assicurare l'incolumità delle persone e la riduzione della vulnerabilità dei beni.
Peraltro con l'approvazione della Carta è da richiamare la recente modifica della legge provinciale per il governo del territorio, finalizzata a sottolineare la portata di questo strumento per gli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia, chiarendo che le caratteristiche fisiche del territorio provinciale presentano un fondo naturale di pericoli tipici dell'ambiente alpino con i quali è necessario convivere nello svolgimento delle attività diverse da quelle urbanistiche ed edilizie.
Lo stralcio territoriale della Carta di sintesi della pericolosità è stato sottoposto al parere della Commissione provinciale per l’urbanistica e il paesaggio e del Consiglio delle autonomie locali, che si sono espressi positivamente con osservazioni. In quella sede è stata evidenziata l’opportunità di ricomprendere nello stralcio territoriale anche il Comune di Caldonazzo, visto il livello di approfondimento condotto anche sulla base di uno specifico studio prodotto dall’amministrazione comunale.