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In Trentino esiste una specifica norma provinciale, approvata nel 2011, che prevede interventi a favore di persone affette da celiachia, una malattia causata dalla reazione ad una proteina del glutine, presente nel grano e in altri cereali comuni, quali orzo e segale. Il numero delle persone colpite è in costante aumento, se infatti nel 2014 erano circa 1.800 le persone che in provincia di Trento beneficiavano degli interventi previsti dalla legge, nel 2016 il numero era salito a 2.151 e nel 2018 si è attestato a 2.427 di cui 771 maschi e 1656 femmine. I celiaci trentini possono contare sull'erogazione delle somme in via anticipata a cadenza trimestrale e possono recarsi presso qualsiasi rivenditore di prodotti dietetici senza glutine, purché siano inseriti nel Registro nazionale degli alimenti senza glutine. Si tratta di una modalità innovativa e unica in Italia: nelle altre regioni sono invece adottati sistemi che prevedono l'assegnazione di buoni spesa utilizzabili nelle sole farmacie o in determinati esercizi commerciali.
La modifica dei tetti di spesa e delle fasce di età sono inserite nell'ambito di una revisione nazionale, che tiene conto della riduzione dei costi degli alimenti senza glutine e dei fabbisogni energetici della popolazione definiti dalle più recenti evidenze scientifiche, in particolare da quelle che la Società italiana di nutrizione umana ha pubblicato nel 2014 dei nuovi Larn - i Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia. Per questo i tetti di spesa mensili sono diversi per età, con un ampliamento delle fasce di età da 4 a 6, e per sesso, proprio perché in media secondo i nutrizionisti una donna ha un fabbisogno calorico giornaliero minore di un uomo e, analogamente, un bambino ha un fabbisogno calorico minore di un adulto e un anziano minore di un adulto. I prezzi medi utilizzati sono quelli di pane, pasta e farine ricavati nel solo canale di distribuzione prevalente, ovvero quello delle farmacie, prezzi che risultano diminuiti del 7% in media dal 2001 (del 33% nella grande distribuzione). Inoltre i valori mensili così calcolati sono stati tutti incrementati di una percentuale pari al 30% per tener conto di particolari esigenze nutrizionali.
Va infine evidenziato che i controlli eseguiti dall'Azienda provinciale per i servizi sanitari sulla documentazione relativa alla spesa hanno evidenziato anche per l'anno 2017 che i valori complessivi di una parte del contributo non risultano avere una corrispondente spesa documentata.
Qui di seguito i nuovi limiti di spesa suddivisi per fasce di età:
- 6 mesi - 5 anni: 56 euro, indifferenziato maschi / femmine
- 6 - 9 anni: 70 euro, indifferenziato maschi / femmine
- 10 - 13 anni: 100 euro maschi - 90 euro femmine
- 14 - 17 anni: 124 euro maschi - 99 euro femmine
- 18 - 59 anni: 110 euro maschi - 90 euro femmine
- dai 60 anni in poi: 89 maschi - 75 euro femmine