In tre realtà (Trentino, Alto Adige ed Emilia Romagna) i livelli di opportunità di tutela della salute dei cittadini risultano significativamente superiori alle altre (tra il 61% ed il 71%); 10 Regioni hanno comunque livelli di performance relativamente elevati, compresi fra il 53% e il 58% del livello ottimale: all’interno del gruppo troviamo Toscana, Veneto, Marche, Umbria, Liguria, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Sardegna, Piemonte, con modeste variazioni fra loro.
Quest’anno il panorama è complicato dall’impatto del Coronavirus. Un impatto ovviamente medico-sanitario, ma vista la natura multidisciplinare del rapporto, anche economico. Emerge fra le altre cose che i soggetti interessati delle realtà più colpite dal Covid 19, sembrano mostrare, rispetto agli altri, una maggior consapevolezza del fatto che il livello di spesa non può scendere oltre certi limiti, e allo stesso tempo non può aumentare indipendentemente dal livello di disponibilità di risorse economiche del territorio.
"Anche per queste ragioni - spiega ancora l'assessora Segnana - risulta importante coltivare le sinergie fra sanità, università e ricerca, le collaborazioni interregionali e, nel caso del Trentino, anche transnazionali, come nel caso dell'Euregio. La cooperazione fra i territori, e i rispettivi sistemi sanitari, è più che mai importante per fronteggiare le pandemie ma anche, in circostanze meno critiche, per ottimizzare performance, prestazioni, costi".
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