
L’approvazione del nuovo modello di SCIA prevede l’acquisizione della pratica in formato digitale e la successiva gestione del procedimento anche mediante gli applicativi in uso, integrando l’attività dei tecnici comunali, dei progettisti e dei privati cittadini. Ad integrazione del modulo di SCIA, viene appunto introdotta una sezione dedicata alla delega, che dovrà essere resa sulla base dei presupposti e dei requisiti richiesti obbligatoriamente ai soggetti che presentano titoli edilizi ed acquisita in forma cartacea dal professionista incaricato, che provvederà ad inserirla nell’applicativo in formato digitale, per poi sottoscriverla digitalmente unitamente alla SCIA e quindi a presentarla alla pubblica Amministrazione. Il professionista viene dunque incaricato della gestione digitale dell’intera pratica edilizia: dalla formazione, alla sottoscrizione, fino all’invio della pratica stessa.
Si implementa, così, il progetto di digitalizzazione dei modelli per tutte le pratiche edilizie che, dopo un primo periodo di sperimentazione, potrà essere integrato o modificato anche in accordo con il Consiglio delle autonomie locali. Il provvedimento approvato oggi, infatti, punta ad un miglioramento dell’efficienza dei processi edilizi ed urbanistici, attraverso la riduzione della complessità di alcuni interventi e l’introduzione di specifiche norme di coordinamento, con evidente vantaggio per i liberi professionisti, i cittadini e anche per la stessa pubblica amministrazione, in termini di semplificazione e di maggiore celerità della sua azione.
Resta ancora possibile utilizzare la sola forma cartacea per i titoli edilizi che non richiedono l’intervento di professionisti incaricati e nel caso in cui i richiedenti siano sprovvisti di sistemi per la firma digitale o di altri sistemi informatici di riconoscimento digitale, così come per le amministrazioni comunali e di comunità ancora sprovviste di sistemi informatici di protocollazione e sistemi applicativi per la gestione digitale delle pratiche edilizie.