Il concorso è nato all’indomani della tempesta Vaia ed è stato promosso dal Servizio per il Sostegno Occupazionale e la Valorizzazione Ambientale della Provincia autonoma di Trento – soggetto organizzatore e capofila – in collaborazione con il Comune di Levico Terme, tsm - step Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio, l'Osservatorio del Paesaggio del Trentino, l’Azienda per il Turismo Valsugana Lagorai e Arte Sella. L’obiettivo era raccogliere idee e ipotesi progettuali per opere che potessero portare nuova vita al Parco, simbolo della città assieme all’omonimo lago, dopo la devastazione e i danni causati da Vaia. L’area orientale dello storico Parco delle Terme di Levico è stata infatti fortemente danneggiata e compromessa. Duecentosedici dei grandi alberi che avevano ristorato, dato ombra e accompagnato le passeggiate e la quotidianità di residenti e turisti a partire dagli inizi del Novecento, erano stati sradicati o spezzati e con essi, un lungo legame che univa il parco alla città e alla comunità.
Per mantenere viva la loro memoria, preservare lo spirito del luogo così fortemente danneggiato, tenere alta l’attenzione sul tema dei cambiamenti climatici che hanno causato questo disastroso evento, gli ideatori del concorso si sono rivolti, dunque, a progettisti e artisti, chiamati a lavorare con materiale di recupero arboreo, tronchi e radici da riutilizzare e ricollocare nel parco per evocare un senso di rinascita, una nuova speranza, per Levico e, metaforicamente, per il territorio Trentino e le comunità colpite da questo evento. L’invito è stato raccolto da 35 progettisti, singoli o riuniti in gruppo.
Dopo una prima selezione che ha portato all’individuazione di undici progetti finalisti, la giuria, riunitasi lo scorso agosto, ha decretato i tre vincitori finali del concorso, che sono:
1° classificato: installazione “ZEFIRO” di Antonio Boeri, Ludovico Oldini, Davide Pagano e Alessandro Gloria, di Milano;
2° classificato: installazione “A TRA VERSO” di MQAA STUDIO di Nicola Chiavarelli, Giuliano Orsingher e Giuliana Decesero, del Primiero;
3° classificato: installazione “CATASTA” di ATELIER REMOTO di Valentina Merz e Lara Monacelli, di Trento.