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Ideato e realizzato dalla Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento, il Parco Archeo Natura è appunto in fase di completamento. La Soprintendenza ha avviato il cantiere di realizzazione del Parco archeologico in Località Doss-Torbiera, nel Comune di Fiavé in un'area di proprietà della Provincia autonoma di Trento, integrando il Museo con uno dei più importanti siti palafitticoli dell’età del Bronzo in Europa, come spazio culturale open air. Il sito naturale e archeologico è tutelato quale Riserva naturale provinciale e Zona Speciale di Conservazione della Rete Natura 2000, sul quale insistono direttamente due riconoscimenti UNESCO (Patrimonio mondiale Palafitte preistoriche dell'arco alpino, Biosfera MaB Alpi Ledrensi e Judicaria), mentre le Dolomiti di Brenta, un altro bene riconosciuto come Patrimonio Mondiale, fanno da sfondo a distanza di pochi chilometri. Le finalità cui tende il Parco sono ampie: le strutturano criteri di sostenibilità, inclusione e partecipazione, con la prospettiva di generare opportunità di lavoro, con particolare riguardo alle nuove generazioni.
Esteso su una superficie di 12.000 metri quadrati, nello scenario suggestivo della riserva naturale, il Parco si trova nei pressi dell'area archeologica dove sono tuttora visibili i resti dei pali che sorreggevano le costruzioni preistoriche ed è il risultato di un lungo cammino iniziato con le prime ricerche archeologiche condotte da Renato Perini negli anni Sessanta e proseguite da Franco Marzatico. L'antico lago Carera, divenuto torbiera, ha conservato per millenni preziose testimonianze e reperti messi in luce dagli archeologi e ora in parte esposti nel Museo delle Palafitte.
È proprio dai dati di scavo che prendono vita le minuziose ricostruzioni del villaggio palafitticolo dell’età del Bronzo, con capanne realizzate in scala 1:1 e con installazioni che evocano la “selva di pali”, per usare la definizione dei primi archeologi che indagarono le palafitte.
Sul fronte naturalistico, invece, il contesto della Riserva tutela una delle più vaste torbiere del Trentino – elemento di forte connessione tra aspetto naturalistico ed aspetto storico-economico – caratterizzata da vegetazione e fauna di grande interesse conservativo, con alcune specie rare e grande varietà di ambienti, con una conseguente preziosa biodiversità. La conservazione e tutela dell'area protetta sono competenza del Servizio sviluppo sostenibile e aree protette della Provincia che, per la sua gestione e valorizzazione, si avvale della collaborazione del “Parco Fluviale della Sarca”, la rete di riserve il cui soggetto capofila è il Consorzio dei Comuni BIM del Sarca. La disciplina provinciale di settore ha individuato nello strumento della rete di riserve la modalità organizzativa per gestire e valorizzare le aree protette non ricomprese nei parchi naturali provinciali, con un approccio dal basso e partecipato.
Il Servizio sviluppo sostenibile e aree protette, quindi, oltre a realizzare gli interventi di conservazione attiva nella Riserva, ha garantito alla Soprintendenza la necessaria collaborazione in fase progettuale ed esecutiva, soprattutto in relazione all'opportunità di integrare la comunicazione rivolta ai visitatori del Parco; comunicazione che presenterà entrambe le valenze, archeologica e naturalistica. Si è reso inoltre disponibile a collaborare attraverso l'individuazione di contributi specifici nella gestione del Parco da parte dei soggetti e degli strumenti della Riserva della Biosfera e del Parco Fluviale, nonché del PNAB.