Lo schema d'intesa tra la Provincia autonoma di Trento e l'Università degli studi di Trento prevede che rimangano invariate le spese per la ricerca, l'alta formazione e gli investimenti. Vengono invece fissati dei vincoli in ordine del controllo dell'indebitamento, dell'equilibrio economico e della gestione di cassa e delle spese del personale. Lo schema fissa un limite numerico di turn over e di spesa (i costi per il personale non possono superare il 65% della spesa complessiva). In base a quanto stabilito dal Ministero, l'Ateneo è tenuto a vincolare il 30% del costo equivalente delle cessazioni del personale tecnico e amministrativo intervenute nell'anno 2014 per destinarlo alle procedure di mobilità delle Province. Vengono introdotte misure di contenimento dei costi comuni e, dove sussistano le condizioni di efficacia, economicità e standard compatibili, si impone all'Ateneo il ricorso ai servizi offerti dalle agenzie ed enti strumentali della Provincia. Nel corso del 2015 sarà compito di un tavolo di confronto tra la Provincia e l'Università individuare azioni di razionalizzazione e contenimento della spesa per i prossimi anni. -
PROVINCIA E UNIVERSITA': APPROVATO LO SCHEMA D'INTESA
È stato approvato oggi in via definitiva lo schema d'intesa tra la Provincia autonoma di Trento e l'Università degli studi di Trento, che fissa gli obblighi e i vincoli a carico dell'Ateneo trentino per il 2015, finalizzati a garantire il concorso al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica e il patto di stabilità. Lo schema d'intesa, che ha avuto parere favorevole nei giorni scorsi della quinta commissione, contiene una serie di azioni di razionalizzazione della spesa ma prevede anche che rimangano invariate le spese per la ricerca, l'alta formazione e gli investimenti. In mancanza dell'intesa l'Ateneo trentino avrebbe dovuto aderire agli obblighi e ai vincoli fissati a livello nazionale per le università, più svantaggiosi rispetto a quelli provinciali.-