
Recentemente l'Oratorio di Sant'Antonio a Trento ha ospitato la seconda tappa di questo percorso. Studenti e profughi insieme hanno preparato dolci trentini e dei Paesi d'origine dei migranti accolti. Mani bianche e nere, vicine, hanno cucinato fra l'altro strudel e pietanze del Mali, dalla ricetta alla cottura e dall'impasto ai fornelli. Forse le diverse tradizioni culinarie non hanno trovato un fedele riscontro nei piatti preparati, ma nella merenda conclusiva nel piazzale dell'Oratorio le pietanze hanno rappresentato solo uno strumento di condivisione. Uno "stare insieme" che non ha avuto bisogno di discorsi, premesse, interpreti, mediatori o facilitatori. Momenti che potranno essere vissuti nuovamente anche attraverso le immagini e le testimonianze raccolte – dagli stessi studenti – nel corso dell'iniziativa.
Il progetto proposto dagli studenti del Da Vinci, intitolato "Scarpe allacciate", intende fra l'altro creare legami, insegnare la lingua italiana e promuovere la condivisione di culture differenti coinvolgendo i richiedenti protezione internazionale. Sono queste, infatti, le priorità individuate dai ragazzi nel rispondere al bando indetto dall'Associazione di promozione sociale "Il Conto dei Sogni". L'associazione è intestataria di un conto bancario le cui risorse sono destinate, come suggerisce il nome, alla realizzazione di "sogni", iniziative e progetti di carattere sociale proposti e realizzati dai giovani. Idee che diventano concreta realtà, proprio come la "straordinaria normalità" della convivenza fra cittadini del mondo che a Trento ha fatto un altro piccolo, grande passo verso una piena armonia sociale. -