Venerdì, 03 Ottobre 2014 - 02:00 Comunicato 2462

Ieri la riunione del Tavolo di coordinamento
PORFIDO: OLIVI CHIEDE UNA SVOLTA

Il messaggio del vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi è chiaro: per il settore del porfido e delle pietre trentine è necessaria una svolta. Da un lato, la Provincia deve tornare ad "impugnare" saldamente la barra della governance, dando indirizzi chiari e validi per tutti su concessioni, standard da rispettare, modalità di esercizio, premialità. Dall'altro deve invece fare un passo indietro sul tema delle sinergie. Aggregazioni e consorzio di conferimento devono nascere dal basso e questo processo deve semmai essere accompagnato dalle opportune forme di incentivazione.
Questo in sintesi quanto emerso ieri al Tavolo di coordinamento del Porfido e Pietre trentine, riunitosi per discutere delle difficoltà che attualmente attraversa il settore lapidaceo, con particolare riferimento alle proposte di modifiche normative. Fra queste: la modifica della regolamentazione degli usi civici rientranti nel piano cave, l'introduzione di una quota minima annuale di sfruttamento delle cave e l'introduzione di incentivi che favoriscano la loro concentrazione in macrolotti, la definizione di un termine entro il quale i lotti disponibili devono essere messi all'asta, la costituzione di un autorità per la gestione delle cave.
"Io continuo a considerare questo settore strategico - ha detto ancora Olivi - ma ci vuole un patto di fiducia E ci vuole maggiore velocità nei tempi di risposta della burocrazia". -

Il messaggio del vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi è chiaro: per il settore del porfido e delle pietre trentine è necessaria una svolta. Da un lato, la Provincia deve tornare ad "impugnare" saldamente la barra della governance, dando indirizzi chiari e validi per tutti su concessioni, standard da rispettare, modalità di esercizio, premialità. Dall'altro deve invece fare un passo indietro sul tema delle sinergie. Aggregazioni e consorzio di conferimento devono nascere dal basso e questo processo deve semmai essere accompagnato dalle opportune forme di incentivazione.
Questo in sintesi quanto emerso ieri al Tavolo di coordinamento del Porfido e Pietre trentine, riunitosi per discutere delle difficoltà che attualmente attraversa il settore lapidaceo, con particolare riferimento alle proposte di modifiche normative. Fra queste: la modifica della regolamentazione degli usi civici rientranti nel piano cave, l'introduzione di una quota minima annuale di sfruttamento delle cave e l'introduzione di incentivi che favoriscano la loro concentrazione in macrolotti, la definizione di un termine entro il quale i lotti disponibili devono essere messi all'asta, la costituzione di un autorità per la gestione delle cave.
"Io continuo a considerare questo settore strategico - ha detto ancora Olivi - ma ci vuole un patto di fiducia E ci vuole maggiore velocità nei tempi di risposta della burocrazia". -



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