Donna anticonformista, archeologa, paletnologa, personalità eclettica e poliedrica, Pia Laviosa Zambotti (Fondo 1898 – Milano 1965) è stata una figura di rilievo nell’ambito della ricerca preistorica in Italia e in Europa. A seguito dell'ordinamento e inventariazione del suo archivio personale integrato alla biblioteca a lei intitolata dell'Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali si era reso necessario acquisire notizie sulla sua vita privata al fine di delinearne un quadro biografico completo
.L'archivio si era rivelato ricco di documentazione professionale ma assai scarno di notizie sulla vita privata della Zambotti. Le interviste fatte ai parenti e all'amica e collaboratrice che la conobbero in vita hanno colmato questa lacuna rivelando i fatti minuti, quotidiani e privati seguendo più l'ordine interiore dei sentimenti che quello cronologico. La macchina da presa è stata poi focalizzata sui libri e sui documenti d'archivio che hanno fatto da filo conduttore nel tratteggiare il profilo della donna, archeologa e studiosa che, non solo ha segnato l'affermarsi della preistoria in Italia e all'estero come disciplina, ma ha saputo varcare, fra successi e avversità, confini culturali e sociali in un'epoca di grandi e drammatiche trasformazioni. La regista intreccia entrambe le narrazioni per restituire alla comunità locale, e non solo, la biografia di una grande donna e nel contempo valorizzare un patrimonio librario e archivistico a cui ha attinto una generazione di archeologi.
Pia Laviosa Zambotti fu libera docente in paletnologia all’Università di Milano dal 1939 al 1965. Ebbe rapporti con le massime personalità scientifiche e politiche del suo tempo, nonché con protagonisti della vita pubblica di quegli anni, sia in Italia che in ambito internazionale, come risulta dalla ricca documentazione conservata presso la biblioteca dell'Ufficio beni archeologici della Provincia di Trento. Autrice di numerosi scritti e pubblicazioni, fu insignita del premio della Classe di scienze morali, storiche e filologiche dell’Accademia nazionale dei Lincei nel 1955.
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