La Giunta provinciale ha esaminato lo stato della perdurante crisi del credito, che continua a penalizzare le imprese trentine per quanto riguarda il loro fabbisogno finanziario relativo sia al capitale circolante sia a nuovi investimenti.
Le misure, di carattere straordinario, necessarie per contrastare questa situazione sono state esaminate nella riunione del Comitato tecnico del credito del 13 dicembre scorso, sulla base di quanto convenuto con il Protocollo di intesa siglato il 5 dicembre 2012 con le parti sociali ed imprenditoriali, che individua nuove azioni per promuovere la produttività e la competitività del Trentino. Fra queste, due sono specificamente orientate ad alleviare la stretta creditizia in atto, una di natura congiunturale (liquidità a breve termine), l'altra di natura strutturale (fondo di rotazione ad alimentazione mista, in attesa del nuovo Fondo strategico territoriale).
Sulla base della manovra finanziaria 2013, approvata dal Consiglio Provinciale lo scorso 19 dicembre ed entrata in vigore il 28 dicembre 2012, è possibile attivare immediatamente il primo dei due strumenti. Di qui la decisione di procedere con la costituzione del plafond aggiuntivo.
I finanziamenti saranno assistiti dalla garanzia a prima richiesta dei Confidi, nella misura del 50%, a condizione che la stessa sia controgarantita dal Fondo Centrale di Garanzia o che rientri in accordi di "cappatura", ovvero che rientri negli strumenti di rafforzamento delle garanzie a copertura dei rischi assunti dalle banche. Le posizioni non controgarantibili né cappabili saranno valutate caso per caso. Per questi finanziamenti i Confidi negozieranno con il sistema del credito condizioni di costo particolarmente contenute, in linea di massima con applicazione di uno spread non superiore a 300/350 punti base, pur differenziate per categoria di rischio.
(lr)
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