
Nella città di Copenaghen, oltre il 40% delle persone vanno al lavoro o a scuola in bici. "Questo non perché i danesi abbiamo le due ruote nel dna - ha sottolineato Marianne Weinreich Vicepresidente di Cycling Embassy of Denmark - ma perché con un lavoro durato molti anni è stata costruita una città a misura di bici, tanto che anche i cestini dei rifiuti sono stati posizionati in modo da favorire i ciclisti". Su questo aspetto, i vari relatori intervenuti nel corso del convegno, hanno concordato sulla necessità di sviluppare una nuova cultura della mobilità, che favorisca l'utilizzo di mezzi di trasporto pubblici, alternativi e collettivi come il car sharing e il bike sharing. Per farlo occorre puntare anche sulla comunicazione e sulle tecnologie, se si pensa che più del 90% dei turisti diretti verso le Alpi arriva con il proprio veicolo e solo il 10% utilizza mezzi di trasporto pubblico. Ciò non solo compromette l'attrattività della regione, ma impedisce anche una crescita sostenibile delle mete turistiche. L'economista dell'OCSE Philippe Crist, ha evidenziato come le città siano sempre più popolate ed inquinate divenendo dei luoghi inospitali per gli essere umani. "Dobbiamo pianificare i nostri investimenti - ha detto Crist - pensando che resisteranno ai cambiamenti climatici e dunque rendere il trasporto più sostenibile dal punto di vista ambientale". "In futuro - ha detto ancora Crist - prenderanno piede le auto self-driving, ovvero che si guidano da sole e che consentiranno un utilizzo più condiviso, sul modello del car sharing". Infine Crist ha ricordato i benefici dell'utilizzo della bicicletta che non solo consente di arrivare in orario e di abbassare l'inquinamento, ma anche di tenersi in forma e di aumentare le relazioni sociali.
"Dal convegno emergono suggerimenti utili ed interessanti - ha concluso l'assessore Mauro Gilmozzi - che ci fanno capire come il tema della mobilità sia costituito da un insieme di sfaccettature che ci portano a riflettere non solo su come ci muoviamo, ma anche sul perchè. Il Trentino, con i sui 460 km di piste ciclabili già realizzati e con i progetti di car sharing e bike sharing avviati è già sulla buona strada, ma occorrono scelte che sempre più puntino ad un'integrazione tra le varie tipologie di mobilità, senza alterare i fattori vocazionali del territorio, che sono alla base del sistema economico e sociale."
La seconda giornata del convegno è in programma il 6 marzo al Muse di Trento e sarà dedicata al tema del Corridoio del Brennero e alle connesse infrastrutture provinciali. La scheda di iscrizione è disponibili sulla homepage del sito internet della Provincia autonoma di Trento. -