"In particolare - prosegue la nota - già il 15 dicembre 2010 alla ditta è stato prescritto di non depositare sulle aree esterne all'impianto di compostaggio compost finito che non abbia raggiunto una stabilità biologica adeguata, adottando tutti gli accorgimenti per evitare lo sviluppo di reazioni biologiche e chimiche incontrollate atte all'emissione di odori molesti.
Più volte nel corso dei primi mesi del 2011 personale dell'APPA ha effettuato controlli ispettivi sull'impianto, anche al fine di verificare l'ottemperanza alle prescrizioni stabilite. Nel corso di uno di questi sopralluoghi è stata accertata la mancanza del sistema di controllo del pH degli effluenti gassosi derivanti dalle biocelle, prima che questi vengano trattati nel biofiltro, stadio finale di abbattimento degli inquinanti presenti nell'effluente derivante dalla fermentazione della sostanza organica in trattamento. Successivamente a tale accertamento la Ditta è stata diffidata ad adeguare l'impianto secondo quanto già prescritto in sede autorizzatoria, al fine di garantire una maggior efficienza di abbattimento da parte del biofiltro stesso.
Nel corso del 2011 è stata modificata più volte l'autorizzazione rilasciata alla società Pasina, introducendo, tra l'altro, la prescrizione di gestire i depositi dei rifiuti a matrice legnosa con tempistiche e modalità tali da evitare problemi di natura ambientale e lo sviluppo di fenomeni fermentativi della sostanza organica. Sono state introdotte inoltre nuove prescrizioni riguardanti la separazione dei residui lignocellulosici derivanti dalla manutenzione del verde urbano dai rifiuti a matrice lignea. Infine è stato ridotto a 60 giorni il tempo massimo per il deposito dei rifiuti lignocellulosici triturati e delle materie prime seconde ottenute mediante cippatura di detti rifiuti; è stato aggiornato il metodo e il parametro relativo alla misurazione del livello di stabilità biologica del compost ed è stato vietato in ogni caso di depositare all'esterno compost non ancora completamente stabile dal punto di vista biologico.
Contestualmente alle attività sopra descritte, presso il Dipartimento Urbanistica e ambiente della Provincia autonoma di Trento è stato costituito un Tavolo tecnico per definire una linea amministrativa e le possibili evidenze di natura tecnica, che consentano di superare e risolvere le criticità riferite alla gestione dell'area della Pasina, individuando al meglio le fonti odorigene presenti nella zona e le possibili strategie per il loro contenimento. Tale gruppo di lavoro in particolare ha riconosciuto opportuno – in relazione alle competenze di natura autorizzatoria proprie della Provincia ed alle competenze di valenza sanitaria afferenti il Comune di Rovereto – un approfondimento del quadro delle relazioni esistenti tra i diversi impianti siti in zona (impianto di compostaggio, depuratore, discarica di rifiuti non pericolosi) e potenzialmente responsabili di problematiche odorigene, incaricando il Comune di Rovereto, ed attribuendo allo stesso le necessarie risorse finanziarie, di attivare una campagna di monitoraggio complessivo degli odori. Gli esiti delle indagini, condotte dalla Fondazione Edmund Mach di San Michele all'Adige, sono attesi per la fine del mese di febbraio, come comunicato dall'Amministrazione comunale nell'ultima riunione del Tavolo tecnico tenutasi il 31 gennaio 2012". -
Una nota dell'Assessorato ai lavori pubblici, ambiente e trasporti
PASINA, NESSUNA INERZIA DELLA PROVINCIA
In merito a quanto riportato oggi dalla stampa locale in merito alla ditta Pasina S.r.l. e ad asserite inerzie della Provincia autonoma di Trento, l'Assessorato ai lavori pubblici, ambiente e trasporti ha diffuso la seguente nota.
"Quanto riportato non corrisponde alla realtà. Infatti, nei 13 mesi trascorsi dal sequestro preventivo urgente dell'impianto di compostaggio disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rovereto, l'APPA ha eseguito il monitoraggio della zona, il puntuale controllo dell'impianto produttivo ed è intervenuta sulla gestione dell'impianto mediante prescrizioni introdotte nel provvedimento autorizzatorio".-
"Quanto riportato non corrisponde alla realtà. Infatti, nei 13 mesi trascorsi dal sequestro preventivo urgente dell'impianto di compostaggio disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rovereto, l'APPA ha eseguito il monitoraggio della zona, il puntuale controllo dell'impianto produttivo ed è intervenuta sulla gestione dell'impianto mediante prescrizioni introdotte nel provvedimento autorizzatorio".-