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La superficie dei pascoli alpini trentini ammonta ad almeno 50 mila ettari, di cui oltre il 90 per cento di proprietà pubblica (comunale o frazionale), è dunque particolarmente importante che tali sistemi zootecnici - esempi di armonica integrazione tra vocazione territoriale e processi produttivi che hanno permesso per secoli di utilizzare le produzioni foraggiere locali, generando i tipici paesaggi montani che connotano il Trentino - siano non solo preservati ma anche gestiti secondo una metodologia comune che permetta il corretto utilizzo sia dei pascoli stessi che delle malghe.
Gli strumenti scelti per perseguire tali obiettivi prevedono innanzitutto l'istituzione, all'interno del Sistema informativo agricolo provinciale (SIAP), dello "Schedario dei pascoli trentini", ovvero di uno strumento efficiente di gestione delle informazioni di carattere territoriale e amministrativo legate ai pascoli di interesse provinciale, ritenuto fondamentale sia in un'ottica di semplificazione dei procedimenti sia per una corretta programmazione degli interventi di sostegno.
Nel segno della valorizzazione delle autonomie locali si muove poi la disciplina omogenea per l'affitto delle malghe di proprietà pubblica, consistente nell'elaborazione di alcuni documenti necessari per l'affidamento e la gestione delle stesse, quali uno schema-tipo di disciplinare tecnico-economico, uno schema tipo di bando di gara ed un terzo schema-tipo dei verbali di consegna/riconsegna e di carico/scarico della malga. Documentazione, questa, che costituisce un utile riferimento per gli Enti pubblici che vorranno affidare le proprie malghe in affitto o in concessione agli imprenditori agricoli. (cz) -