Primo incontro con gli organi di informazione oggi per la Giunta provinciale, al termine della sua riunione settimanale. "Questa mattina abbiamo affrontato innanzitutto una questione di metodo - ha detto il presidente Rossi - che trova un suo primo e importante punto di riferimento proprio nel programma depositato in campagna elettorale e sul quale i cittadini ci giudicheranno durante i prossimi cinque anni".
"Il nostro impegno per la sua realizzazione - ha aggiunto poi il presidente - deve essere collegiale e rigoroso. Concetti che poi sarebbero stati ripresi nei loro interventi anche dagli assessori Donata Borgonovo Re, Carlo Daldoss, Michele Dallapiccola, Sara Ferrari, Mauro Gilmozzi, Alessandro Olivi e Tiziano Mellarini.
"Abbiamo anche affrontato due questioni fondamentali - ha quindi aggiunto il presidente Rossi - legate una all'altra. La prima riguarda la priorità assoluta data al tema della crescita e del lavoro. La Giunta ha deciso di affidare al vicepresidente e assessore allo sviluppo economico il compito di iniziare un nuovo percorso, in maniera trasversale, individuando obiettivi che vadano anche al di là dei vincoli posti dalle deleghe in quanto tali".
Il compito affidato a Olivi prevede anche un forte coinvolgimento delle parti sociali, che saranno chiamate a dare il proprio contributo al fine di giungere alla definizione degli strumenti e alla sottoscrizione degli accordi necessari per impostare l'insieme delle politiche per lo sviluppo economico e la creazione di lavoro. In quest'ottica, e fatte le necessarie verifiche sul piano tecnico e finanziario, saranno utilizzate tutte le leve e tutti gli strumenti che l'Autonomia mette a disposizione della Provincia, comprese quelle di natura fiscale. Va da sé che la strategia impostata farà perno anche sul senso di responsabilità di tutti gli attori coinvolti, il che rende a maggior ragione necessario un patto con le forze economiche e con le organizzazioni dei lavoratori.
La Giunta ha inoltre esaminato la questione relativa ai rapporti finanziari con lo Stato, oggetto come noto di un recente incontro del presidente Rossi con il ministro Delrio.
La trattativa è tutt'ora in corso, ma le preoccupazioni rimangono tutte, a fronte di una richiesta di contribuzione al risanamento dei conti statali, da parte di Roma, che si aggira attorno ai 700 milioni annui, esclusa la partita delle riserve all'erario. Il principio più volte ribadito è che la Provincia autonoma di Trento ha sempre fatto il suo dovere per contribuire al processo di risanamento del Paese. La risposta del Governo, d'altro canto, oltre a ledere le prerogative autonomistiche, ha anche depotenziato le novità contenute nell'Accordo di Milano e non ha dato riscontro alle proposte avanzate dalle Province autonome di Trento e Bolzano, che pure sono state definite dalla ragioneria dello Stato "innovative". Nel corso della riunione è stata quindi esaminata la nuova proposta del Trentino, che prevede in primo luogo il trasferimento alla Provincia autonoma di spese attualmente sostenute dallo Stato sul territorio provinciale mediante la delega di funzioni o l'assunzione degli oneri per funzioni di pertinenza statale. Per l'entità del concorso finanziario la proposta della Provincia è quella di allineare il proprio "residuo fiscale" rispetto a quello delle aree sviluppate del Paese, in particolare dei territori delle Regioni dell'Italia settentrionale. La proposta si ispira a principi di equità nei rapporti tra Stato e Autonomie speciali ed è "neutrale" rispetto ai diversi assetti istituzionali. (gp - mp)
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