Mercoledì, 20 Marzo 2013 - 02:00 Comunicato 742

Il presidente della Provincia autonoma di Trento ha partecipato all'apertura degli Ict Days "Orizzonti 2015"
PACHER: "LA RICERCA, UN FARO CHE GUIDA LA NOSTRA NAVE"

"Il Trentino deve ringraziare il sistema della ricerca perché ha consentito, e lo farà con sempre maggiore forza in futuro, di mantenere un'identità territoriale, basata su tradizioni secolari, un tessuto economico e sociale di piccole dimensioni, e garantire all'innovazione di affermarsi e di generare un processo di cambiamento di cui ne beneficeranno i cittadini, le imprese e l'intero territorio". Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Alberto Pacher, sceglie un'accoppiata inedita - "malghe e microchip" - per aprire gli Ict Days "Orizzonti 2015", che da oggi e fino a sabato offriranno tra Trento e Povo l'opportunità di capire come i cambiamenti indotti dall'Ict e all'innovazione tecnologica condizioneranno, in meglio, la nostra vita e, con tutta probabilità, rappresentano una delle poche opportunità per uscire da un periodo in cui la crisi economica è il sintomo di un mutamento irreversibile in atto.-

"In questi anni - ha esordito il presidente della Provincia autonoma di Trento, Alberto Pacher - il Trentino ha scelto di puntare con grande determinazione, pur se fra qualche difficoltà - non certo di origine solo finanziaria - sull'alta formazione, la ricerca, la produzione di saperi e di interconnessioni ad altissima velocità. La scelta non era scontata anche se oggi è moneta corrente. Oggi però possiamo raccogliere i primi frutti, i primi segni dell'importanza che la ricerca sta ricoprendo in un processo di trasformazione del Trentino". Il Trentino ha scelto di cambiare perché nel mondo è in atto una trasformazione profonda: la crisi economica è l'effetto di un processo che sta mettendo in discussione precedenti equilibri e certezze, ma che porterà ad un nuovo modello di società e di sistema economico mondiale.
"Il Trentino - ha proseguito Pacher - è un territorio fortemente identitario, che si regge su piccole imprese ed economie distribuite, una coesione sociale e una coscienza ambientale. Accanto alla tradizione, sta crescendo su modelli e velocità molte diverse un Trentino fortemente innovativo, interconnesso con il mondo, in cui la ricerca svolge un ruolo determinante. I due modelli non sono in contraddizione: malghe e microchip convivono in Trentino grazie ad un tessuto sociale che sta costruendo il proprio futuro tenendo assieme le diversità con l'obiettivo di compenetrarsi. La nostra ricerca parlerà mocheno, cimbro e ladino".
"Il Trentino - ha proseguito Pacher - sta investendo molto, oltre il 2 per cento del Pil, nella ricerca, a cui vanno aggiunti gli investimenti nelle infrastrutture, quali la dorsale in fibra ottica. Ecco perché la ricerca è un asset importante per il nostro sviluppo". Il presidente ha citato l'esempio della cooperativa di donne di Luserna che grazie alla nuove tecnologie riesce a lavorare dal piccolo comune, evitando il trasferimento e l'abbandono di territori marginali.
Pacher ha quindi insistito sul concetto di "cambiamenti accompagnati": "Da tempo si discute sulla necessità di prestare attenzione ai mutamenti repentini che devono essere accompagnati da un processo di evoluzione delle persone. Solo così il cambiamento, e l'innovazione ne è un esempio, diventa un patrimonio diffuso e condiviso".
L'ultimo riferimento di Pacher è andato al difficile momento congiunturale. "Stiamo vivendo una fase di mutamento strutturale e non solo di una crisi economica. Noi crediamo che la ricerca e l'alta formazione siano una leva, una prospettiva per traghettare il Trentino verso i nuovi assetti sociali ed economici globali. Sono il faro che guidano la navigazione della nostra nave". -