Nell'occasione è stato consegnato un riconoscimento ai coristi con cinquanta e più anni di attività e ai direttori con quaranta e più anni di servizio. La storia, l'attualità e le possibilità future del canto popolare sono state al centro degli interventi che si sono susseguiti. In apertura sono intervenuti, con testimonianze personali o approfondimenti su specifici temi Adriano Dalpez, fondatore e direttore del Coro Sasso Rosso, il musicologo Giuseppe Caliari e Angelo Foletto, giornalista e critico musicale. Il Coro Sant'Ilario ha offerto un apprezzato intermezzo musicale. Tra gli interventi anche quello di Joel Aldrighettoni, venticinquenne maestro del Coro Città di Ala, che ha parlato di giovani e coralità.
"La coralità - ha proseguito il presidente Pacher - rappresenta la nostra identità e l'essenza stessa della nostra comunità. Ricordare questa storia in questa sede, che è la casa di tutti i trentini, ha quindi un valore molto più che simbolico. Coralità significa stare assieme agli altri e scambiarsi emozioni. Da sempre c'è una domanda profonda di condividere momenti, di esprime assieme quello che si ha dentro. Tutto ciò ha a che fare anche con l'identità del territorio soprattutto in momenti complessi e difficili come questi; momenti che rischiano di far allentare i legami sociali. Non è un caso però se in Trentino ci sono modalità come la coralità per stare assieme, per mettersi a disposizione degli altri, per condividere una storia e renderla ancora attuale. Ringrazio tutti coloro che si impegnano in questo perché ogni minuto speso per la coralità è un minuto speso per tutto il Trentino". (lr)
Fotografie e immagini a cura dell'ufficio stampa -