E-motion è il nome del progetto promosso dall'Assessorato ai lavori pubblici, ambiente e trasporti, presentato oggi nella sala stampa della sede di Piazza Dante. Un progetto che mira a salvaguardare le città dall'inquinamento e renderle più a misura d'uomo attraverso l'uso di forme di trasporto alternative a basso impatto ambientale. Il concetto della mobilità sostenibile considera la mobilità elettrica l'alternativa più idonea alla tutela dell'ambiente e il ricorso quotidiano alla bicicletta come il più economico, ecologico e salutare. Nell'ottica di favorire lo sviluppo della mobilità alternativa la Provincia autonoma di Trento sostiene da tempo l'utilità di un sistema integrato che permetta di utilizzare e scambiare facilmente i diversi mezzi di trasporto sul territorio provinciale. Sia che ci si muova in treno, corriera o auto privata, il ricorso alla bicicletta è sempre coniugabile, favorito dal cosiddetto bike sharing.
Si tratta di un sistema innovativo di noleggio di biciclette, tradizionali ed elettriche, che consente di spostarsi agevolmente in città, si integra con gli altri mezzi di trasporto ed è l'ideale per coprire distanze fino a 5/10 chilometri. E' appunto negli spostamenti sulle piccole e medie distanze, che il bike sharing si propone come concreta alternativa all'uso dell'automobile, con conseguenze positive in termini di traffico e ambiente. Anche per il tempo libero e il turismo offre la possibilità di utilizzare le biciclette a pedalata assistita, che facilitano il superamento dei dislivelli altimetrici caratteristici del territorio trentino.
Tra l'altro nel sistema MITT (Mobilità Integrata Trasporti del Trentino) è previsto l'utilizzo di un'unica smart card dotata di microchip per permettere all'utente di pagare con una sola tessera il biglietto del bus/treno e usare le biciclette del bike sharing. Accanto a questo, sono stati erogati 3.000 contributi provinciali per l'acquisto di biciclette e nuovi motoveicoli elettrici. Un aspetto particolare del progetto riguarda i dipendenti della Provincia, per i quali è stata decisa l'installazione di alcune stazioni di ricarica dedicate e l'acquisto di biciclette a pedalata assistita da mettere a disposizione del personale. Tutte le stazioni e i punti di ricarica sono in rete, è quindi possibile prelevare un mezzo da una stazione e rilasciarlo in un'altra. Entro il 2012 le stazioni di ricarica in Trentino saranno 363, di cui 36 costituite con stalli per biciclette destinate al personale provinciale.
Con questa iniziativa - hanno ribadito Fabio Vanzetta, sindaco di Ziano di Fiemme, uno dei Comuni che per primi, in Trentino, ha puntato con convinzione sulla mobilità alternativa e Marcello Pallaoro, responsabile del progetto in Provincia - non solo si vuole incentivare l'uso, ma anche fornire maggiore libertà di movimento: perciò le biciclette a pedalata assistita o elettriche, robuste e facili da usare, sono state appositamente progettate anche per la percorrenza in salita e in collina. Le biciclette a disposizione dei dipendenti provinciali sono state prodotte secondo criteri di alta tecnologia, in lega alluminio, con cambio shimano 7 velocità e portata 100 Kg. Il peso si aggira sui 28 Kg (batterie al litio comprese). La distanza per carica copre fino a 50 Km e le bici sono tracciate da un sistema satellitare e costantemente monitorate da uno specifico software che individua la posizione in caso di incidente. Il sistema provinciale di bike sharing aggiunge così un altro nodo importante alla sua rete che, primo progetto italiano a dimensione provinciale, vede attualmente in fase di realizzazione altre iniziative similari nei comuni di Trento, Pergine, Rovereto (la gara per assegnare il servizio si chiuderà la prossima settimana), Predazzo, Riva del Garda e nelle Comunità di valle di Fiemme, Valsugana e Tesino e degli altipiani Cimbri.
> Immagini a cura dell'ufficio stampa
> In allegato il pdf del progetto e-motion
> Intervista audio con il vicepresidente Alberto Pacher
-