Si tratta ovviamente di una ripresa non a pieno regime, ma di una prima programmazione degli interventi non urgenti che potrà comunque subire modifiche qualora dovessero verificarsi situazioni particolari, come ad esempio un intervento su pazienti Covid-19.
L’attività chirurgica negli ospedali di Rovereto e Trento non è mai stata interrotta totalmente, perché sono sempre stati garantiti gli interventi urgenti, i parti e gli interventi non differibili di classe A. Si tratta soprattutto di interventi per emorragie cerebrali, tumori particolarmente aggressivi e cardiochirurgia.
A fine marzo sono riprese a Villa Igea alcune attività in day surgery per patologie oncologiche e interventi di ginecologia e urologia. Mentre negli ospedali di valle l’attività è ripresa solamente all'ospedale Valli del Noce di Cles, con i primi interventi dello scorso 10 aprile da parte dei chirurghi delle equipe di urologia e ginecologia del Santa Chiara e alcuni interventi di ortopedia. Per gli altri ospedali bisognerà aspettare che diminuiscano i ricoveri dei pazienti Covid.
L'obiettivo delle prossime settimane è quello di aumentare progressivamente il numero delle sedute, in base all'andamento dei ricoveri Covid e alla disponibilità di posti letto in terapia intensiva.