Nei siti ritenuti migliori per la frequentazione del plantigrado i forestali avevano da tempo posizionato tre trappole tubo. La squadra catture ha constatato le buone condizioni di salute dell’orso, che pesa pesa 182 chili, ossia una quarantina in meno rispetto ad un mese e mezzo fa. Si ritiene che proprio il dimagrimento dell'esemplare abbia causato nelle scorse settimane la perdita del radiocollare, che ha reso più difficile il suo monitoraggio e di conseguenza le attività di cattura.
Dopo i primi accertamenti sul posto, ha avuto inizio il trasporto del plantigrado - da sveglio come di prassi - sotto il costante monitoraggio dei veterinari e con il supporto dei carabinieri, con l'obiettivo di garantire anche le condizioni di sicurezza stradale. Nel primo pomeriggio l'orso è stato dunque trasferito presso l’area faunistica del Casteller dove, previa sedazione, il plantigrado è stato inserito nella tana. L’animale svolgerà un percorso di adattamento all’area analogo a quello condotto la scorsa primavera; nel frattempo saranno ultimati i lavori in corso per il rafforzamento dell’area dedicata agli orsi, programmati e cominciati in seguito alla fuga di M49.
Orso M49, le fasi di cattura e di trasferimento dell'esemplare al Casteller
L’orso M49 è stato catturato nelle prime ore del mattino con una trappola tubo in località Socede, nel comune di Castel Tesino, sulle pendici di cima d’Asta nella parte alta del Vanoi. Dopo la sua seconda fuga dall’area faunistica del Casteller, avvenuta il 27 luglio scorso, l'animale si è spostato molto attraverso la catena del Lagorai. Negli ultimi giorni l'esemplare classificato come problematico aveva ridotto in modo significativo il proprio raggio d’azione, muovendosi in un’area relativamente ridotta a cavallo tra la val Campelle e la val Cia. I dettagli delle operazioni compiute dal Corpo forestale trentino sono stati presentati in conferenza stampa dal presidente della Provincia autonoma di Trento e dall'assessore all'agricoltura, foreste, caccia e pesca, affiancati dai dirigenti generali Romano Masé e Raffaele De Col e dal dirigente del Servizio foreste e fauna Giovanni Giovannini, presente assieme al coordinatore Grandi carnivori, Claudio Groff.