Tra gli elementi che impongono la rimozione pesano anche l’esito del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica svoltosi ieri e l’episodio dell’attacco immotivato del 22 agosto scorso, avvenuto ad Andalo in un luogo frequentato nei pressi del paese e che il Pacobace classifica come la fattispecie più grave in termini di pericolosità. Grazie all’intervento del personale forestale specializzato e il supporto dei locali Carabinieri e Vigili del fuoco è stato possibile in quel caso rimuovere in poche ore l’animale, che l’analisi genetica ha poi confermato essere l’orso M57. Successivamente, nella notte tra il 25 e il 26 agosto ad Andalo un orso dopo aver attraversato la strada provinciale provenendo dal lato ovest dell’abitato è stato avvistato in prossimità del centro del paese, mentre a Dimaro Folgarida il sindaco ha segnalato la presenza costante di un orso, sfociata anche in un incontro ravvicinato con una persona che stava rientrando a casa. Allo stato attuale, dunque, la captivazione permanente al Casteller, pur con tempi non predeterminabili, appare essere l’unica soluzione che consenta la rimozione degli esemplari dal territorio, non essendo al momento ipotizzabile alcuna alternativa, anche in relazione all’interlocuzione aperta con il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare.
A rischio l’incolumità pubblica e la sicurezza del territorio
Orsi in prossimità dei centri abitati: firmata l’ordinanza di cattura
Il presidente della Provincia autonoma di Trento ha firmato oggi l’ordinanza che dispone la cattura e il conseguente trasferimento permanente presso il recinto del Casteller degli esemplari di orso bruno avvistati nei giorni scorsi presso i centri abitati di Andalo e Dimaro Folgarida.
Il personale del Corpo forestale trentino è dunque autorizzato a procedere, pur non essendo ancora possibile attribuire un’identità agli esemplari segnalati dai sindaci dei suddetti Comuni, dato che il comportamento confidente manifestato dagli orsi che si sono addentrati nei due paesi costituisce di per sé un grave e immediato rischio per la pubblica sicurezza e per l’incolumità delle persone che vivono o trascorrono le ferie in quelle zone.
Il personale del Corpo forestale trentino è dunque autorizzato a procedere, pur non essendo ancora possibile attribuire un’identità agli esemplari segnalati dai sindaci dei suddetti Comuni, dato che il comportamento confidente manifestato dagli orsi che si sono addentrati nei due paesi costituisce di per sé un grave e immediato rischio per la pubblica sicurezza e per l’incolumità delle persone che vivono o trascorrono le ferie in quelle zone.