I Poli di specializzazione sono nati come strutture per favorire lo scambio e la condivisione di esperienze e buone pratiche tra formazione secondaria e di livello universitario, centri di ricerca e sviluppo e aree d’insediamento produttivo. Il Piano di Sviluppo Provinciale per la XV Legislatura ha individuato infatti tra le priorità il rafforzamento del raccordo fra scuola, alta formazione e mondo del lavoro, con l’obiettivo di accrescere le competenze dei giovani, ridurre il tasso di disoccupazione e garantire un accesso più rapido al primo impiego.
La Giunta provinciale aveva previsto lo sviluppo dei “Poli” all’interno degli obiettivi strategici del Programma annuale delle attività per la formazione professionale, a partire dall’anno formativo 2014-2015.
Gli ambiti di sviluppo di queste realtà sono state individuate in meccatronica, agrifood, costruzioni ed edilizia sostenibile, turismo e qualità della vita, design e comunicazione e, trasversalmente, le tecnologie per l’informazione e la comunicazione.
Nel 2015 sono state individuate le linee guida e gli standard minimi per la costituzione dei Poli specialistici di filiera.
Nel 2016 è stata fatta la programmazione relativa ai Poli di specializzazione, individuando alcune aree in cui sviluppare i primi per avviare un percorso di specializzazione dell’offerta formativa e di consolidamento dell’Alta Formazione Professionale. Tra le aree individuate c’è quella che riguarda il Polo dell'Alberghiero e del Benessere di Levico Terme.
Ogni Polo Specialistico di Filiera deve essere composto da: un istituto tecnico e/o professionale a carattere statale o paritario; un’istituzione formativa provinciale o paritaria; un’istituzione scolastica a carattere statale o formativa, provinciale o paritaria, che realizza l’alta formazione professionale; due imprese iscritte nel relativo registro presso le competenti Camere di commercio, industria, agricoltura e artigianato. Per costituire un Polo deve essere firmato un “accordo di rete” che comprenda anche un programma.