Cosa comporta fotografare un’opera che si è imposta da subito come simbolo di una città? Nel settecentenario della morte di Dante Alighieri, il percorso alla scoperta del grande monumento che Trento volle dedicargli 125 anni fa, a partire dalle diverse interpretazioni che ne hanno dato nel tempo i maggiori fotografi attivi in città, si estende ad una riflessione sul rapporto privilegiato tra scultura e fotografia in quanto medium di documentazione, ma anche di interpretazione e analisi critica del patrimonio culturale. La scultura è stata in effetti tra i primi soggetti scelti dai fotografi, come attestano la straordinaria serie dedicata a un calco in gesso del Busto di Patroclo dal padre del processo negativo-positivo, William Henry Fox Talbot, o la preminenza assegnata alle statue delle cattedrali francesi nelle fotografie del francese Charles Nègre. Nei decenni successivi saranno gli stessi scultori – tra gli altri Auguste Rodin, Medardo Rosso, Constantin Brancusi – a controllare l’immagine fotografica delle proprie opere e a completare la loro ricerca plastica attraverso l’uso della fotografia. Anche il monumento a Dante, nel corso dei decenni, è stato oggetto di innumerevoli scatti nelle più varie condizioni atmosferiche e luminose. Inquadrando, ritagliando, isolandone i particolari i fotografi trentini hanno dialogato in modo originale con la visione dello scultore Cesare Zocchi a partire da una intelligente comprensione della scultura e delle sue molteplici valenze culturali. Su questi temi si confronteranno gli storici dell’arte Katia Malatesta e Pietro Marsilli assieme ai fotografi Gianni Zotta, storico fotoreporter del settimanale diocesano “Vita Trentina”, e Adriano Frisanco, responsabile del Centro Cultura Fotografica@Trento.
Al termine dell’incontro, organizzato dall’Archivio fotografico storico provinciale con la collaborazione dell’ Associazione Castelli del Trentino, sarà proposta una breve campagna fotografica attorno al gruppo scultoreo; i partecipanti potranno così lasciare la propria impronta nella storia dei 'commenti fotografici' al monumento. Le migliori immagini prodotte saranno poi pubblicate a corredo della mostra virtuale della Soprintendenza.
Info: 0461 492102 - katia.malatesta@provincia.tn.it
In caso di pioggia l’evento sarà rinviato a data da destinarsi
La rassegna si inserisce nell’ambito dell’articolato percorso di celebrazioni dantesche organizzato nel capoluogo trentino in collaborazione con Comune di Trento e Fondazione Museo storico del Trentino all'interno dell’iniziativa "Trento aperta". Il ciclo si concluderà mercoledì 25 agosto con una nuova occasione di partecipazione attiva del pubblico attorno al tema della percezione e frequentazione dell’opera nell’epoca della contestazione studentesca.
La mostra virtuale "Obiettivo su Dante. Il monumento al poeta nello sguardo dei fotografi" invita a riscoprire i versi danteschi e la scultura di piazza Dante attraverso le diverse interpretazioni che ne hanno lasciato, nell’arco di un secolo, alcuni dei maggiori fotografi rappresentati nei fondi dell’Archivio fotografico storico e dell’Ufficio stampa provinciale: dagli Unterveger ai professionisti dei nostri giorni, passando per lo sguardo acuto e sensibile di Flavio Faganello.
La mostra è online all'indirizzo: https://bit.ly/3g2VjU3