La storia.
Alle ore 10:00 del 10 luglio 2012 personale di vigilanza del Corpo Forestale della Provincia in servizio presso la Stazione forestale di Borgo Valsugana veniva informato telefonicamente della presenza di un capriolo morto in località "Lago Morto" del comune di Roncegno.
Verso le ore 10:20, si visionava la carcassa del capriolo constatando la presenza di un foro dovuto ad un colpo di arma da fuoco di piccolo calibro.
Da informazioni assunte in loco si veniva a sapere che una persona di sesso maschile era stata vista allontanarsi a bordo di un veicolo dal luogo dove giaceva il capriolo morto.
Sapendo che un veicolo simile a quello osservato è generalmente utilizzato da un cacciatore della riserva di caccia di Roncegno, C.R. le iniziali, si organizzava un'attività di osservazione, controllo e pedinamento nei confronti dello stesso.
Dalla questa attività, è risultato che C.R., verso le ore 22:00 del 10 e dell'11 luglio 2012, percorreva strade di campagna alla ricerca di selvaggina con l'ausilio di fonti luminose.
Presupponendo che il sospettato fosse ancora in possesso di un arma munita di silenziatore, veniva richiesta alla Procura della Repubblica di Trento un decreto di perquisizione locale degli immobili e dei veicoli in disponibilità dello stesso.
Alle ore 21.30 del 19 luglio 2012 personale di vigilanza del Corpo Forestale della PAT in servizio presso le Stazioni forestali di Borgo Valsugana e Pieve Tesino, con l'aiuto fornito dai guardiacaccia dell'associazione cacciatori e dal personale di custodia forestale della zona, si appostavano nei pressi dell'abitazione del sospettato ed in alcuni punti panoramici al fine di verificare attività di ricerca della selvaggina intrapresa da quest'ultimo.
Avuta conferma dell'attività di ricerca di fauna selvatica intrapresa da C.R., tre pattuglie automontate si recavano nelle vicinanze dell'abitazione del sospettato e quando quest'ultimo, alle ore 22:30, è rientrato a casa, hanno subito dato avvio alle operazioni di perquisizione dell'abitazione e del veicolo, in ottemperanza al decreto di perquisizione e sequestro emesso dalla Procura della Repubblica di Trento.
La perquisizione dava esito positivo, si rinveniva una carabina calibro 22 LR (calibro non consentito per l'utilizzo venatorio) con all'interno della canna residui di polvere da sparo, un silenziatore artigianale compatibile con la stessa arma e una torcia anch'essa applicabile alla suddetta arma.
Nel corso della perquisizione sono state rinvenute anche cartucce in numero superiore a quelle dichiarate, carne, mandibole e trofei di numerosi ungulati selvatici, nonché numerosi animali imbalsamati, anche di specie protette come sparviero, merlo acquaiolo, scoiattolo, porciglione. -
Denunciato un uomo
OPERAZIONE ANTIBRACCONAGGIO IN VALSUGANA
Ieri sera il personale di vigilanza del Corpo Forestale della Provincia autonoma di Trento, in servizio presso le Stazioni forestali di Borgo Valsugana e Pieve Tesino, con l'aiuto dei guardiacaccia dell'associazione cacciatori e del personale di custodia forestale della zona, ha perquisito l'abitazione e il veicolo di un uomo residente in Valsugana. La perquisizione ha permesso di ritrovare un'arma di calibro non consentito per l'utilizzo venatorio, un silenziatore artigianale, cartucce in numero superiore a quelle dichiarate, carne, mandibole e trofei di numerosi ungulati selvatici, nonché numerosi animali imbalsamati, anche di specie protette. L'uomo è stato denunciato. L'operazione ha avuto inizio il 10 luglio scorso.-