Quanto ai dati diffusi oggi ricordiamo che evidenziano un mercato del lavoro in movimento con segnali positivi e negativi allo stesso tempo. Rispetto al 4' trimestre 2012 aumentano le forze lavoro (+4.700 unità), gli occupati (+3.200 unità) e i disoccupati (+1.500 unità). Stesso andamento per la media 2013: aumentano le forze lavoro (+2.900 unità), gli occupati (+1.700 unità) e i disoccupati (+1.200 unità).
"Le cifre diffuse oggi dall'Istat sull'occupazione e sulla disoccupazione - sottolinea il vicepresidente Olivi - mostrano per il Trentino un mercato locale in movimento che rispecchia la situazione economica complessa. L'economia locale sta iniziando a recuperare le perdite subite nelle due recenti recessioni con segnali positivi sempre più confortanti che si stanno allargando ai diversi settori dell'economia, ma che non si manifestano ancora sul mercato del lavoro. Fenomeno, peraltro, previsto dal momento che la ripresa economica si riflette sul lavoro normalmente con sei mesi di ritardo. Se la crescita economica si rafforza e sarà sostenibile avrà ripercussioni sul mercato del lavoro soprattutto sul finire del 2014. Pertanto, quest'anno per il lavoro si prospetta un periodo ancora complesso e da monitorare con attenzione per ridurre al minimo le ripercussioni sul benessere e sulle disponibilità economiche delle famiglie che hanno assunto comportamenti di spesa prudenziali, proprio perché preoccupate dall'andamento dell'occupazione".
"Anche in questo momento - continua Olivi - il mercato del lavoro trentino crea però occupazione non quanta sarebbe necessaria per soddisfare la richiesta. In media 2013 le forze lavoro e l'occupazione sono aumentate, migliorando il tasso d'attività e il tasso di occupazione e parallelamente aumenta anche il tasso di disoccupazione, raggiungendo il 6,6%. L'analisi per genere mostra poi una situazione contrapposta tra quanto succede nell'occupazione e nella disoccupazione per gli uomini e per le donne. Mentre per gli uomini è ripresa a crescere l'occupazione e a diminuire la disoccupazione, in modo evidente per le donne l'anno 2013 ha comportato un arretramento nell'occupazione e una crescita sensibile nella disoccupazione. Vi è da osservare che le difficoltà registrate dalle famiglie, soprattutto nella seconda recessione, quella iniziata sul finire del 2011, hanno spinto le donne ad entrare nel mondo del lavoro. La riduzione dell'inattività, infatti, è imputabile alla componente femminile. La crescita del tasso di disoccupazione, soprattutto femminile, sembra da ascrivere al complesso periodo che vive il mercato del lavoro con posti di lavoro precari, con tempo ridotto e intermittenti che sembrano colpire maggiormente la componente femminile. E' indubbio infatti che la perdita di lavoro delle donne è legato anche alla difficoltà di conciliare questo loro bisogno di occupazione con gli impegni di famiglia e con i tempi di lavoro. La sfida su questo fronte è dunque quella di una politica che miri a migliorare servizi e qualità dell'impiego".
- in allegato il file pdf con i dati Istat sulle forze di lavoro al quarto trimestre 2013 (da ottobre a dicembre 2013) e alla media annua del 2013, rilevazione curata a livello provinciale dal Servizio Statistica della Provincia autonoma di Trento
-