La Conferenza delle Regioni ha deciso di proporre all'onorevole Bersani, per voce del suo presidente Vasco Errani, una piattaforma unitaria di proposte e di richieste. In primo luogo, si è registrata una forte convergenza sulla necessità di far nascere un nuovo Governo, perché in assenza di esso la crisi economica e sociale si sta scaricando tutta sulle spalle dei governi territoriali. "Tutti, indipendentemente dalle appartenenze - sottolinea Olivi - considerano il tema della difficoltà delle imprese e della crisi occupazionale il punto principale da porre a chiunque sarà chiamato a formare un nuovo Governo. E tutti hanno detto che sarebbe una sciagura se non ci fosse in brevissimo tempo un Governo in grado di decidere."
Tra gli altri temi fondamentali discussi dalla Conferenza: l'allentamento del patto di stabilità e il finanziamento degli ammortizzatori in deroga. Si tratta di due questioni che impattano fortemente anche sull'Autonomia speciale del Trentino. Per quanto riguarda il Patto di stabilità tutti i rappresentanti di Regioni hanno fatto presente che in una situazione di crescita nulla e di drammatica crisi dei consumi non allentare il Patto significa decretare la morte del sistema delle imprese, con ovvie ripercussioni anche sull'occupazione. Per il Trentino in particolare il Patto di stabilità sul 2013 crea sul Bilancio un vincolo di 640 milioni di euro, che non possono essere spesi. "Cerchiamo di ovviare a questo problema garantendo comunque una fluidità dei pagamenti della pubblica amministrazione a imprese e enti locali attraverso Cassa del Trentino - sottolinea ancora Olivi - ma sarebbe importante anche per noi che il Patto venisse allentato perché così potremmo liberare energie e risorse per la crescita dell'economia in generale. La richiesta avanzata dal Trentino è che l'allentamento dei vincoli riguardi tutti - Regioni ordinarie e Regioni e Province autonome - perché chi ha posto in essere le politiche più virtuose, come il Trentino, non venga ora ad essere penalizzato."
Anche il tema del finanziamento degli ammortizzatori in deroga investe il rapporto Governo-Autonomie regionali. Gli amortizzatori in deroga, infatti, sono e possono essere finanziati solo attraverso il Governo. Anche il Trentino si trova quindi nella stessa situazione "drammatica" delle altre Regioni.
"Ci sono Regioni - spiega Olivi - che hanno già finito, a marzo, le risorse messe a disposizione dal Governo. E la crisi continua ad aumentare, scaricando i suoi costi sul mondo del lavoro e le piccole imprese in particolare. Se il Governo non rifinanzia gli ammortizzatori in deroga ci sarà una vera e propria esplosione sociale."
Il fabbisogno del Trentino è attualmente di circa 5 milioni di euro. Olivi ha unito la sua voce a quella degli altri governatori di Regioni e Province, anche qui chiedendo che il finanziamento degli ammortizzatori in deroga premi quelle Regioni e quelle Provincie che, come il Trentino, concorrono al finanziamento degli ammortizzatori attraverso gli enti bilaterali.
"Quando si partecipa a queste riunioni - conclude Olivi - si rende conto del livello di guardia che ha raggiunto il Paese, investito da una crisi che fa morire a grappoli le imprese e produce lacerazioni sociali sempre più ampie. Questo deve fare riflettere il Trentino sul fatto che dobbiamo essere più consapevoli del momento che sta attraversando il Paese e concentrarci anche noi di più sui temi fondamentali. Se non si allentano i vincoli di spesa - lo dico pensando in primo luogo al tema dell'edilizia, di cui si discute oggi anche a Trento - si rischiano conseguenze molto gravi sul sistema delle piccole imprese."
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