Il vicepresidente Olivi, che ha seguito passo passo la vicenda, sottolinea come "le ragioni di questo stallo sono esclusivamente riconducibili a rapporti tra i privati coinvolti, la Ariston e l'impresa emiliana interessata ad insediarsi sul sito roveretano. La Provincia ha svolto un'incessante azione di accompagnamento e di stimolo, sfociata come si ricorderà anche nella firma di un Protocollo d'intesa che impegnava Trentino Sviluppo ad eseguire i lavori di apprestamento e adeguamento del sito produttivo e a farsi carico di altre attività di sostegno agli investimenti".
Vediamo di riassumere brevemente la vicenda, ieri sfociata nella decisione dei lavoratori di indire lo stato mobilitazione permanente.
La Provincia autonoma, tenuto conto delle caratteristiche della produzione svolta da Ariston Thermo nello stabilimento di Rovereto, da oltre 2 anni, insieme alle rappresentanze sindacali, ha sollecitato la società a rafforzare e a radicare la propria attività industriale, in particolare su gamme di prodotto di maggiore qualità e in grado di aprire nuove prospettive di mercato. Ciò anche al fine di garantire la continuità lavorativa ai dipendenti dello stabilimento.
E' iniziato quindi un percorso che ha individuato come possibile soluzione, su proposta Ariston Thermo, la nascita di una nuova attività d'impresa, una new.co promossa da un'impresa emiliana, la Gayser Group di Marco e Modena. La New.co avrebbe avuto Ariston Thermo come socio di minoranza e si sarebbe focalizzata sulla realizzazione di una nuova gamma di prodotti Ariston.
Per dare concretezza a questo percorso è stato anche stato siglato fra Provincia e partner industriale un protocollo d'intesa che vede impegnata Trentino Sviluppo per lavori di adeguamento del sito produttivo di Rovereto e per accompagnare l'insediamento della nuova impresa in tutte le fasi di insediamento e avvio.
Tuttavia, per ragioni esclusivamente riconducibili a rapporti tra i privati, ad oggi la new.co non risulta in grado di avviare l'attività nei tempi previsti, onorando gli impegno occupazionali previsti.
Il vicepresidente Alessandro Olivi, preso atto della situazione di stallo e considerando le legittime le istanze di lavoratori, che si trovano in condizioni di incertezza, ha chiesto ad Ariston di revocare la procedura di mobilità aperta per consentire il passaggio dei lavoratori da Ariston Thermo alla new.co e di dare continuità all'attività produttiva in corso nello stabilimento roveretano, garantendo l'occupazione oggi in carico.
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La new. co promossa da Ariston per le nuove produzioni a Rovereto è in fase di stallo
OLIVI: "BASTA RINVII: REVOCATE LA PROCEDURA DI MOBILITA'"
La nascita della new.co promossa da Ariston Thermo di Rovereto per dare continuità all'azienda, che la Provincia, con il suo assessorato allo sviluppo economico, aveva fortemente incoraggiato, tramite Trentino Sviluppo, mettendo in campo anche strumenti aggiuntivi a quelli originariamente concordati, versa in una situazione di stallo. Se da un lato i lavoratori hanno indetto la loro mobilitazione, il vicepresidente Alessandro Olivi, è formalmente intervenuto presso i vertici di Ariston chiedendo l'immediata revoca della procedura di mobilità, che era strumentale al trasferimento dei lavoratori dall'azienda attuale alla nuova. Olivi ha chiesto inoltre ad Ariston di confermare l'impegno a dare continuità produttiva al sito di Rovereto. "Voglio essere molto chiaro - ha dichiarato il vicepresidente - . La nascita della new.co non era e non deve essere un'alternativa alla cessazione dell'attività tradizionale. Ad Ariston lo abbiamo detto a chiare lettere fin dall'inizio. Noi confermiamo tutti gli impegni, anche quelli che vedono rafforzato il sostegno di Trentino Sviluppo al nuovo progetto ma chiediamo nel contempo il rispetto dei patti e soprattutto l'impegno a salvaguardare l'occupazione".
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