
Netta la posizione espressa dunque oggi a Roma dal vicepresidente Olivi. "Sicuramente l'attenzione del Governo al tema del lavoro è un fatto positivo e noi sosteniamo lo sforzo di dar vita ad un sistema nazionale adeguato e omogeneo in materia di servizi all'occupazione. Ma se è condivisibile che lo Stato si preoccupi di riempire spazi lasciati vuoti da alcune regioni, non riuscendo a garantire un efficente sistema di servizi al lavoro, altro è accentrare ciò che in sede territoriale ha funzionato e ha costituito semmai un'anticipazione di quello che a Roma ora si tenta di fare. Il Trentino ha utilizzato la competenza costituzionalmente garantita in materia di politiche del lavoro e la delega sulla gestione dei servizi pubblici all'impiego per avviare un percorso virtuoso, peraltro più volte sottolineato anche dai responsabili dei governi nazionali. Oggi l'Agenzia del Lavoro trentina è un modello di funzionamento efficiente in materia di politiche attive e passive del lavoro, servizi all'impiego, formazione, relazioni industriali. L'impegno del Governo di rendere omogenei alcuni servizi pubblici all'impiego anche attraverso la creazione di un'infrastruttura di livello nazionale non può comportare la centralizzazione delle competenze e azzerare il patrimonio di innovazione che si è sviluppato nel caso del Trentino tra cui, è bene ricordarlo, il sistema di governance condiviso con le parti sociali. Ciò non toglie che sulla spinta delle riforme statali anche la nostra Agenzia, di cui vogliamo difendere in modo intransigente l'autonomia, dovrà riorientare le proprie funzioni: da struttura a sua volta centralizzata a centro di competenza in materia di prestazioni essenziali, sempre più snodo di una rete territoriale di servizi professionali al lavoro che coinvolge privati, mondo della scuola, parti sociali, soprattutto sul fronte dell'intermediazione domada-offerta di lavoro."
A Poletti Olivi ha proposto quindi di prendere spunto dall'esperienza dell'Agenzia del lavoro trentina per costruire semmai a livello nazionale un sistema di stampo federale. Infine il vicepresidente ha ricordato al Ministro le competenze in materia di vigilanza sul lavoro. Il progetto statale di costituzione di un'Agenzia unica per le ispezioni dovrà tenere conto, ancora una volta, delle prerogative provinciali. Olivi ha illustrato al Ministro il ruolo di presidio strategico garantito dalla Provincia rispetto all'avanzamento di fenomeni nuovi quali la concorrenza sleale tra imprese di regioni diverse o lo sviluppo degli appalti e delle somministrazioni di lavoro transnazionali, che riducono la base occupazionale dei territori, invitando il Governo ad aprire con le Autonomie speciali un dialogo costruttivo e ad approntare risposte normative adeguate.
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