
I criteri e le proposte sono state illustrate dalla responsabile del Dipartimento alla conoscenza, Livia Ferrario e dai dirigenti Laura Pedron e Roberto Ceccato, già presenti nei precedenti incontri programmati sul territorio. Tre sono le coordinate lungo le quali il Piano si sviluppa. La prima riguarda il rapporto scuola-lavoro, un sistema duale basato sull'elemento fondamentale dell'apprendistato, che sarà incentivato anche utilizzando le risorse di Garanzia Giovani. Saranno rese strutturali le esperienze dei tirocini estivi, è previsto l'avvio dei poli formativi.
Sono tutte azioni che hanno l'obiettivo di rendere il mondo della scuola e del lavoro sempre più complementari. Si punta poi al trilinguismo, al quale si arriverà in maniera graduale e progressiva, attraverso l'introduzione del metodo Clil.
La terza novità del Piano riguarda la scuola inclusiva e i bisogni educativi speciali degli alunni.
Una riflessione quindi a 360' gradi per le scuole di ogni ordine e grado, dalle materne fino alla secondaria superiore, tenendo conto dei bisogni educativi espressi dai territori e del fondamentale ruolo sociale che l'istituzione scolastica viene ad avere specie nelle realtà più decentrate, ma anche di fattori quali le proiezioni demografiche o la valorizzazione del patrimonio edilizio.
Nella provincia di Trento alla scuola d'infanzia risultano iscritti 16.142 bambini per 276 scuole; per il primo ciclo gli Istituti comprensivi sono 55, gli studenti 41.231 e le classi 2.164; per il secondo ciclo gli Istituti superiori sono 25, gli indirizzi 113, gli studenti 19.189, le classi 977 con una media di studenti per classi del 19,6, infine gli Istituti Ie FP provinciali sono 2, le sedi 24, le qualifiche 60, i diplomi 50, gli studenti 6.206, le classi 325 con una media di 19,1 studenti per classi.
L'offerta formativa attuale del territorio delle Giudicarie risulta essere un sistema ricco e articolato. Nel corso dell'incontro molti degli interventi hanno messo in luce il lavoro di rete fatto in questi anni sul territorio: un dialogo costante tra i dirigenti e amministratori a dimostrazione di quanto anche la rete possa essere un elemento positivo per costruire un'offerta formativa di qualità. L'invito del presidente è stato quello di proseguire su questa strada per lavorare tutti con maggiori sinergie per lavorare in modo più integrato.
Dall'incontro è emersa la necessità di avere sempre in mente, anche nelle scelte che saranno prese, il tema della relazione che la scuola deve avere con l'economia del territorio. Questo per avere dei ragazzi che possono essere inseriti con maggiore facilità del mondo del lavoro. Per fare questo sarà necessario fare delle scelte che incrementino la qualità dei percorsi.
"Facciamo questi incontri con lo scopo di informare - ha ricordato il presidente – per vedere insieme il quadro di riferimento e capire quale sarà l'applicazione pratica dei criteri sui vari territorio. Sono parametri che saranno valutati con un grado di flessibilità che sarà definito una volta terminato il giro di incontri. Da qui ai prossimi mesi intendiamo quindi raccogliere sollecitazioni, segnalazioni per cercare di proporre per il 2016/2017 una scuola che sia al passo con i tempi e allo stesso tempo in linea con le esigenze dei territori".
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