Martedì, 03 Marzo 2015 - 02:00 Comunicato 488

Proseguono gli appuntamenti sul territorio con il presidente Ugo Rossi, le comunità di valle e i dirigenti scolastici
OFFERTA FORMATIVA: NUOVO INCONTRO IN ALTA VALSUGANA

Terza tappa, ieri a Pergine del ciclo di incontri avviato dal presidente Ugo Rossi - anche nelle sue vesti di assessore all'istruzione - per esaminare i contenuti del Piano dell'offerta formativa 2016-2017 proposto dalla Giunta, assieme alle comunità di valle e ai dirigenti scolastici.
Ieri è stata dunque la volta del Comprensorio Alta Valsugana. Al centro dell'incontro, ancora una volta, le proposte e le strategie per rendere ancora migliore e più competitiva la scuola trentina, al tempo stesso raccogliendo idee e suggerimenti dal territorio.
"Quello che affrontiamo con voi - ha detto Rossi - è ancora un ragionamento preliminare rispetto ad un disegno complessivo di riorganizzazione scolastica che terrà conto delle specificità locali. In questo inizio di legislatura abbiamo deciso innanzitutto di non ridurre le risorse destinate alla scuola, pur in presenza di una riduzione notevole del bilancio provinciale, con cui tutti gli altri settori dell'amministrazione hanno dovuto fare i conti. Ma le risorse da sole non bastano. Sono tre gli assi principali lungo i quali ci stiamo muovendo per qualificare ulteriormente la nostra scuola e la nostra formazione professionale, all'insegna della qualità diffusa. Il primo è quello del rapporto scuola-lavoro, con l'introduzione dell'apprendistato come primo, fondamentale elemento del modello duale, a cui tutta l'Europa oggi tende, e utilizzando parte delle risorse di Garanzia giovani. Non per sfornare 'risorse produttive', come qualcuno, fraintendendo, ci ha rimproverato, ma per far sì che la scuola faccia su questo terreno un'assunzione piena di responsabilità. Il secondo è quello del miglioramento delle conoscenze linguistiche, progressivo, graduale, che entrerà a regime solo nel 2020, ma che certo chiama anche qui gli insegnanti ad un impegno forte, che è anche un invito a cogliere le opportunità del Piano trilinguismo e del metodo Clil.
Il terzo riguarda la scuola inclusiva e i bisogni educativi speciali. Qui parliamo della capacità della nostra scuola di adattarsi a bisogni particolari del singolo ragazzo ma anche del territorio nel suo complesso. E anche su questo terreno il nostro impegno sarà massimo".
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Il Piano dell'offerta scolastica e formativa per l'anno 2016/2017 fissa dunque le linee di intervento che indirizzano il processo di riorganizzazione del sistema scolastico sul territorio.
Le proposte sono state illustrate dalla responsabile del Dipartimento alla conoscenza, Livia Ferrario e dai dirigenti Laura Pedron e Roberto Ceccato, già presenti nei precedenti incontri programmati sul territorio. "Non sono verità scolpite nella pietra - ha sottolineato ancora Rossi - ma proposte che vogliamo perfezionare attraverso il confronto con le diverse realtà, come questa dell'Alta Valsugana".
La domanda a cui il Piano si propone di dare alcune concrete risposte è in sintesi: è: il sistema trentino è un sistema ottimale, anche dal punto di vista organizzativo? O qualche intervento è possibile farlo, alla luce dei tre obiettivi fondamentali che la Provincia ha individuato? Questo per le scuole di ogni ordine e grado, dalle materne fino alla secondaria superiore, tenendo conto dei bisogni educativi espressi dai territori e del fondamentale ruolo sociale che un presidio scolastico viene ad avere specie nelle realtà più decentrate, ma anche di fattori quali le proiezioni demografiche o la valorizzazione del patrimonio edilizio. Ciò implica la disponibilità a ragionare a 360 gradi di numeri "ottimali", pur tenendo conto, come dicevamo, del ruolo di presidio che le scuole svolgono sul territorio. I numeri varieranno da scuola a scuola e da realtà a realtà, tenendo conto, nel caso di eventuali accorpamenti o soppressioni, della vicinanza di altri istituti e della necessità di organizzare il servizio di trasporto.
C'è insomma una dimensione minima della scuola sotto alla quale è in primo luogo la didattica a soffrirne, ma che investe anche temi come la disponibilità di laboratori di qualità, di attrezzature specialistiche e così via.
Il tutto però, inserito in un quadro più ampio, e tenendo conto anche dei territori limitrofi, in questo caso, oltre a Trento e all'altopiano di Folgaria, in primo luogo la Bassa Valsugana, dove a breve si terrà un incontro analogo.
Immagini a cura dell'ufficio stampa
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