La visita, organizzata dal Servizio Attività internazionali in collaborazione con Associazione Trentino con i Balcani, rappresenta un'occasione fondamentale per rafforzare la proficua collaborazione tra Trentino e Serbia attraverso un continuo e consolidato scambio di buone prassi. "Il mio governo - ha spiegato la ministra serba - mi ha chiesto di tornare in Trentino per studiare da vicino, in particolare, il vostro sistema di politiche familiari e come un territorio dotato di autonomia ha saputo dotarsi di norme all'avanguardia in questo campo. Siamo molto interessati a trasferire alcune delle vostre buone pratiche in Serbia". Un interesse che l'assessora Ferrari ha ricambiato manifestando la disponibilità del nostro territorio ad aprire piste di collaborazione con la Repubblica di Serbia in vari settori, da quello più strettamente economico alle politiche sociali e sanitarie, ma soprattutto ad accogliere input ed imparare dalle esperienze che stanno maturando nel paese balcanico.
Durante il soggiorno in Trentino la delegazione serba sarà impegnata in diversi incontri istituzionali, coordinati dal dirigente del Servizio Attività internazionali Raffaele Farella, con l'Agenzia provinciale per la famiglia e il sistema dei Comuni family e dei Distretti famiglia, ma anche con Trentino Sviluppo s.p.a., con il rettore dell’Università degli Studi di Trento Paolo Collini, il presidente di EURICSE Carlo Borzaga e il presidente della Federazione della Cooperazione Trentina Mauro Fezzi.
All'incontro di stamane erano presenti anche Claudio Agostini, direttore del Centro di salute mentale di Cles e Stefano Barbieri, direttore della sede Ocse di Trento. Già nel 2015, infatti, l’onorevole Dejanović, allora presidente della Commissione Parlamentare Salute della Serbia, era stata ospite delle istituzioni trentine, all’interno del progetto “Mental Health ParTN&RS”, con la collaborazione, tra gli altri, dell’Associazione Trentino con i Balcani Onlus e dell'Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari. La Repubblica di Serbia sta infatti portando avanti una riforma dei servizi di salute mentale che porterà alla progressiva chiusura delle istituzioni manicomiali, un percorso che si avvale anche degli esiti di alcune buone pratiche portate avanti nel contesto psichiatrico locale ma soprattutto dei risultati del progetto pilota sostenuto in Serbia dal Tavolo Trentino-Balcani sul quale l'Ocse Trento ha redatto uno specifico report che è stato presentato oggi alla ministra Dejanović. (c.z.)