Mario Zoccatelli, presidente del Green Building Council Italia, ha ripreso il filo con un appello che è risuonato forte e chiaro davanti ad una platea composta soprattutto da giovani. "Bisogna cambiare paradigma: passare da un sistema basato sullo sviluppo quantitativo illimitato a un altro basato sullo sviluppo sostenibile. La sostenibilità - ha ribadito - è una logica che richiede di ripensare un po' tutto quello a cui siamo abituati". Il tema della sostenibilità ambientale, infatti, s'intreccia con una serie di tematiche attuali: dal sistema pensionistico alla disoccupazione. E cambiare modello significa ripensare molti aspetti. Per questo è necessario, come ha detto Zoccatelli, "un patto tra generazioni". Un esempio eclatante sono i "green jobs". Lavori che vanno ripensati in un modello sostenibile: dove si costruiscono edifici con un minor impatto ambientale, si utilizzano mezzi di trasporto meno inquinanti e via dicendo. "La Green Building può essere il volano per la sostenibilità: costruire green, ma anche restaurare in modo sostenibilie, non dà solo benefici immediati ma permette di cambiare rotta, coinvolgendo la pubblica amministrazione, l'Università, la ricerca".
Simone D'Antoni, di Cittalia, ha concentrato il suo ragionamento sul rapporto tra i giovani e la città. "I giovani d'oggi - ha esordito - sono i primi che vivranno in un contesto, ambientale ed economico, peggiore rispetto a quello nel quale hanno vissuto i loro genitori. Forse questo è il motivo di un forte impegno civico, visto che in Italia ci sono oltre 26.000 under 35 impegnati nelle amministrazioni locali. S'impegnano per cercare di cambiare le cose, migliorandole attraverso la partecipazione".
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