Le osservazioni del Consiglio dei ministri, che questo pomeriggio ha esaminato un pacchetto di leggi regionali su proposta del ministro Gnudi, riguardano nel nostro caso la previsione dei tre anni di residenza quale requisito per poter accedere all'assegno di cura. "Siamo convinti che questa misura non sia discriminatoria - spiega l'assessore Rossi che fa notare la differenza tra il concetto di residenza e quello di cittadinanza - ma attendiamo la documentazione completa per comprendere le ragioni che stanno alla base della decisione del Governo. Ci risulta però che ci siano state altre impugnative riguardanti leggi regionali, in particolar modo promosse dalle autonomie speciali e sempre legate al tema dell'assistenza. Ecco perché già ieri si è raccolta in sede politica un'ampia disponibilità a formare un tavolo tecnico che permetta di affrontare il problema in chiave più globale e trovare una soluzione che sappia mediare fra il legittimo principio dell'eguaglianza con l'altrettanto importante estremo della questione: la ragionevolezza e la sostenibilità della spesa"
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