"Prima di tutto - commenta l'assessore provinciale Ugo Rossi - bisogna tranquillizzare i nostri cittadini, perché va detto che sulla sanità abbiamo competenza primaria, ovvero decidiamo noi come organizzarci, quante e quali risorse destinare alla sanità, quali razionalizzazioni fare sulla spesa. Non può farlo lo Stato: non riceviamo nessuna contribuzione dallo Stato per pagare le spesa sanitaria sul nostro territorio, il Servizio sanitario trentino è finanziato interamente con risorse che provengono dal nostro bilancio e quindi dalle tasse versate dalle nostre imprese e dai nostri cittadini".
"Nel merito poi del provvedimento deciso dal Governo - prosegue l'assessore - va detto che abbiamo avviato da tempo una razionalizzazione anche della spesa sanitaria per quanto riguarda gli ospedali, attraverso la creazione di un'unica rete ospedaliera costituita dagli ospedali di Trento e di Rovereto e dagli ospedali di valle di Cavalese, Borgo Valsugana, Tione, Cles ed Arco. Questo percorso è stato, peraltro, illustrato alcune settimane fa al ministro alla salute, Renato Balduzzi, durante la sua visita in Trentino al costruendo centro di protonterapia. Di conseguenza non ci saranno rischi di chiusura per nessuno dei nostri ospedali".
Infine, su un piano più generale: "Siamo naturalmente chiamati ad operare - conclude Ugo Rossi - con una logica di attenzione alla spesa, di risparmio, di razionalizzazione. Questo lo facciamo da tempo, ma il contributo della nostra Provincia al risanamento della finanza pubblica nazionale non può avvenire attraverso sottomissione a provvedimenti su singoli settori, esso deve avvenire all'interno di quel meccanismo pattizio che regola i rapporti fra le Autonomie speciali e lo Stato e quindi su quel tavolo di confronto istituto fra Provincia autonoma di Trento e Governo nazionale".
Intervista all'assessore Rossi a cura dell'Ufficio Stampa -