
La sua impresa sembra una vera e propria officina, e a lui piace chiamarla così: "È qui, proprio come nelle officine, che le mie idee diventano oggetti innovativi". Dal primo novembre scorso Gian Pietro Fedrigoni, 45 anni, si è insediato nel Polo Tecnologico di Trentino Sviluppo, a Rovereto, con la sua startup chiamata Cyberfed.
Ingegnere aeronautico con brevetto di volo, ha fatto della propria passione per il cielo una professione. "Entro la prossima estate avremo un prototipo – racconta – si tratta di qualcosa di più di un semplice drone: sto collaborando con un'altra azienda per sviluppare un sistema di rilevamento".
In pratica sotto il drone verrà posizionata una fotocamera multispettrale che nei voli sopra i campi servirà all'agricoltura di precisione: "I sensori misureranno le radiazioni emesse dai cloroplasti delle piante, quelle del campo NIR, molto vicine all'infrarosso – spiega Fedrigoni – poi, rielaborando i fotogrammi, sarà possibile fare una mappatura dell'indice di vigore delle piante". Gli agronomi potranno così avere il quadro completo della maturazione dei prodotti coltivati: sapere se irrigare di più o di meno, quando occorrono dei trattamenti, se è tempo di raccogliere e così via.
"Il vantaggio – prosegue Fedrigoni – è che si impiega pochissimo tempo a verificare lo stato di un appezzamento: un drone di questo tipo percorre un ettaro in tre minuti. Significa che in Trentino chi coltiva uva o mele potrà evitare di faticare controllando tutte le piante e dedicarsi ad altro. Basterà che la sera, collegato in telemetria, vale a dire da un tablet o da un computer, l'agronomo programmi il viaggio del drone per il giorno seguente".
Il costo di un drone si aggira intorno ai 9 mila euro: "Chiaramente i nostri saranno affidabili e sicuri, come previsto dalla regolamentazione Enac – chiarisce Fedrigoni – e ci occuperemo di formare chi lo acquista, organizzando un corso di utilizzo del drone e mettendo i nostri clienti in contatto con il centro Eurodrone di Cuneo, che spiegherà loro la teoria del volo. Per chi non potesse comprare un drone, sarà possibile anche prenderlo in affitto".
Per il futuro le applicazioni sono molteplici: "Con i fotogrammi multispettrali in realtà sarà molto facile usare questo drone anche per il monitoraggio ambientale. Un'altra possibilità è offerta dell'aerofotogrammetria, che consente di effettuare dei rilievi georeferenziati e di indicare con precisione latitudine e longitudine. Questi rilievi sono utili ad esempio quando si verificano grosse frane. Serviranno a geologi, forestali, protezione civile".
Laureato al Politecnico di Torino, originario di Verona, Gian Pietro Fedrigoni ha scelto Rovereto ed il BIC di Trentino Sviluppo come sede per la propria azienda: "Mi interessava un supporto verso l'internazionalizzazione – spiega - e le realtà venete e lombarde non offrivano le stesse possibilità in quest'ambito. La mia azienda dovrà cercare di lavorare sui mercati esteri. Il sistema delle agevolazioni disponibile per chi fa impresa in Trentino incentiva la partecipazione a fiere, segue l'imprenditore con percorsi mirati, lo incoraggia a dare vita a reti d'impresa".
"Senza contare il rimborso del 50% dell'affitto previsto per chi si insedia nei BIC - conclude con soddisfazione Fedrigoni - la grande chance offerta dai contatti con l'Università di Trento ed FBK, oltre che dalla nascita del Polo Meccatronica con il trasloco in questi spazi di un istituto tecnico industriale e di un centro di formazione professionale: circoleranno molte idee". La vera benzina del drone targato Cyberfed. (ed)
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