Ll disegno di legge oggi approvato introduce quindi all'interno della rete delle aree protette la categoria dei "parchi naturali locali", che avranno il compito di realizzare un'opportuna simbiosi tra obiettivi di conservazione della natura relativi ad ambiti territoriali e naturali di pregio a livello locale e obiettivi di promozione territoriale.
Ai parchi naturali locali viene in tal modo attribuito un significato e una valenza ben più pregnanti di quanto non fosse previsto in precedenza, prevedendo che essi costituiscano un evoluzione delle reti di riserve, non si limitino a una mera gestione unitaria di singole aree protette ma diano luogo a un vero e proprio ambito territoriale unitario, nel cui ambito sono ricomprese aree di particolare pregio e che costituiscano motore di sviluppo locale, oltre che sistema di tutela naturalistica e ambientale. Lo strumento normativo e pianificatorio essenziale per l'istituzione del "parco naturale locale" sarà il Piano Territoriale della Comunità (PTC), che individua le aree esistenti all'interno del parco e ne definisce le linee generali di sviluppo.
Il "parco naturale locale" potrà poi assumere anche due diverse denominazioni a seconda delle finalità perseguite: potrà essere "parco fluviale" oppure di "geoparco", beneficiando comunque dei medesimi strumenti di finanziamento già previsti per la rete di riserve.
Per quel che riguarda la semplificazione delle procedure per l'attivazione delle reti di riserve, utilizzando strumenti di gestione già previsti e già operativi in diversi contesti territoriali della provincia. La Giunta, approvando il disegno di legge, si preoccupa infatti di ridisegnare le procedure per la costituzione delle reti di riserve, da un lato per favorire gli strumenti di raccordo tra gli enti locali interessati e dall'altro per semplificare gli adempimenti amministrativi necessari. In particolare, si prevede la partecipazione necessaria delle comunità territorialmente interessate all'accordo di programma per la costituzione della rete di riserve, nonché la partecipazione dei BIM se la rete di riserve coinvolge in via prevalente aree di protezione fluviale e ambiti fluviali.
Il disegno di legge contiene anche un'importante disposizione in materia di raccolta funghi: viene infatti previsto di modificare l'articolo 28 per inserirvi una nuova categoria di soggetti esentati dalla denuncia e dal pagamento dell'importo dovuto per la raccolta dei funghi, che riguarda i residenti nei comuni confinanti di Magasa, Valvestino e Pedemonte, che un tempo facevano parte del territorio della provincia di Trento.
(m.n.)
In allegato il commento del vice presidente Pacher -