
Al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sarà richiesta la formalizzazione di un protocollo di intesa per dettagliare i tempi e le competenze territoriali delle funzioni delegate in materia di motorizzazione. Si valuterà poi l’avvio dell’iter per una modifica delle norme di attuazione finalizzata a chiarire i limiti delle funzioni svolte. Tra i procedimenti di competenza del Servizio Motorizzazione civile sarà incluso un nuovo procedimento con ad oggetto: “Procedura di immatricolazione veicoli provenienti dall'estero (venditore o acquirente aventi sede o residenza fuori del territorio provinciale)” con termine massimo di 60 giorni, che decorrerà dal giorno successivo al ricevimento della domanda, coerentemente con il termine massimo stabilito a livello nazionale. Saranno garantiti per questi procedimenti tempi medi di lavorazione in linea con quelli dell’ultimo quinquennio. Sarà inoltre monitorato l’andamento di eventuali flussi anomali di domande provenienti da soggetti residenti o aventi sede fuori del territorio provinciale relativamente ad altre tipologie di istanze. Al Servizio Motorizzazione civile saranno assegnati infine due addetti di categoria C.
La riconosciuta efficienza della struttura provinciale, che riesce a concludere i procedimenti in tempi inferiori rispetto a molte altre realtà nazionali, ha portato, come detto, nell’ultimo periodo a un netto aumento del carico di lavoro dovuto al trasferimento agli uffici provinciali di domande presentate da soggetti residenti in altre province.
Per le immatricolazione di veicoli dall’estero, questo fenomeno ha assunto proporzioni tali da pregiudicare l’operato della struttura, provocando un allungamento dei tempi medi. L’eventuale sforamento dei termini del procedimento previsti provocherebbe inoltre il rischio per l’amministrazione provinciale di andare incontro a richieste di risarcimento e sanzioni.
Già nel 2017 il tema era stato sollevato alla Direzione Generale per la Motorizzazione (dello Stato) dal dirigente del Servizio Motorizzazione civile della Provincia autonoma di Trento. Si chiedeva in particolare di valutare la reintroduzione della competenza territoriale, regione per regione, su queste tipologie di domanda. Ad oggi non vi è stata alcuna risposta alla richiesta.