Il morbillo è una malattia eliminabile dal nostro territorio qualora l’adesione alla vaccinazione sia ottimale e coinvolga il 95% dei bambini (valore previsto dal Piano Nazionale per raggiungere l’obiettivo di eliminazione) e le persone suscettibili nelle fasce d’età degli adolescenti e degli adulti. Con i tassi di adesione alla vaccinazione come quelli attuali, alti, ma non ottimali (85%), la malattia si manifesta con epidemie di dimensioni limitate e distanziate di parecchi anni l’una dall’altra che colpiscono persone non vaccinate in età adolescenziale o giovani adulti.
Tutte le persone non vaccinate o che non hanno contratto la malattia sono suscettibili al morbillo: non esiste una immunità naturale o una resistenza innata verso questa malattia. Il virus del morbillo è estremamente contagioso e l’unica misura di prevenzione per evitarlo è la vaccinazione: per questo motivo è altamente raccomandata a tutti i bambini, ma anche agli adolescenti e ai giovani adulti che non sono mai stati vaccinati.
Il vaccino è sicuro e i rischi derivanti da eventuali effetti collaterali sono di molto inferiori, per gravità e frequenza ai rischi che si corrono contraendo la malattia. Le controindicazioni al vaccino sono rarissime e vengono sempre accertate dagli operatori sanitari prima della somministrazione.
Il mancato raggiungimento dell’obiettivo di eliminazione del morbillo in Italia è imputabile sia a una caduta di attenzione nei confronti delle vaccinazioni sia ad un atteggiamento di sottovalutazione della malattia, a torto considerata benigna ma che, invece, in una percentuale importante di casi, può dar luogo a complicanze talora gravi come ad esempio polmoniti, otiti medie, diarrea, piastrinopenia e danni neurologici.