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La storia e la memoria di un territorio vivono anche nei suoi archivi. Scritti, corrispondenze, immagini, scelte documentate, frammenti del passato raccolti nel corso degli anni, testimonianze delle radici di una società, del suo sviluppo industriale e culturale. Una consapevolezza che ha portano negli anni alla creazione di un sistema archivistico provinciale strutturato e di iniziative volte alla sua valorizzazione.
Tra queste il bando promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto dedicato al riordino e alla valorizzazione di archivi, nell'ambito del quale la Biblioteca Civica di Rovereto si è fatta carico della gestione e della catalogazione dell'ampio archivio Alumetal della ex Montecatini di Mori, fabbrica all’avanguardia nel campo della lavorazione dell’alluminio e modello a cui nel Novecento tutta l’Europa guardò con interesse per la sua spinta innovativa. I documenti, 2.300 tra fascicoli, schede e faldoni, sono ospitati oggi dalla Biblioteca Civica e sono tutti catalogati in modo da essere rapidamente individuabili dai ricercatori o cittadini interessati.
L'intervento svolto è stato illustrato oggi nell'ambito della giornata di approfondimento: “La Montecatini: archivi, cultura d’impresa e memoria” ospitato dal Polo Tecnologico di Trentino Sviluppo, società oggi proprietaria del compendio produttivo dell'ex Montecatini. La storia di questa importante realtà industriale è stata raccontata attraverso la descrizione del ricco archivio scoperto nei suoi spazi, la mostra fotografica del Circolo Fotografico l'Immagine di Rovereto (allestita al Polo Tecnologico fino a venerdì 13 maggio) e la “prima” del video “Quello che resta. Sulle tracce della memoria della Montecatini di Mori” della regista trentina Micol Cossali.
La giornata di approfondimento si è sviluppata in diversi momenti. La prima parte della mattinata è stata dedicata agli interventi in sostegno del lavoro degli archivisti e alla formazione con la presentazione del Bando della Fondazione Caritro per il riordino e alla valorizzazione di archivi e il racconto di alcune esperienze significative realizzate negli anni precedenti. Il programma è proseguito con un focus sul sistema archivistico provinciale per la conservazione della memoria d'impresa e il suo funzionamento, all'avanguardia dal punto di vista informatico e di fruibilità per la ricerca, illustrando poi le iniziative messe in campo dalla Soprintendenza per valorizzare la storia economica del Trentino.
Gli interventi istituzionali hanno introdotto il focus del pomeriggio su “L'importanza degli archivi e della memoria come base per lo sviluppo economico e sociale del territorio” coordinato dal direttore della Biblioteca Civica “G. Tartarotti” Gianmario Baldi.
Cristina Azzolini, vicesindaco di Rovereto e assessore all’Istruzione ha ricordato il convinto sostegno dell’Amministrazione comunale verso gli interventi di valorizzazione degli archivi e l’importanza della capacità di sognare per lo sviluppo della cultura d’impresa: “una capacità – ha osservato Azzolini - che è possibile solo a partire dalla conoscenza delle proprie radici e della storia del territorio”.
“L’evento di oggi – ha sottolineato Paolo Pretti della Direzione operativa di Trentino Sviluppo – ci ricorda che il Trentino ha da sempre una vocazione industriale importante. Ed un territorio che è capace di esprimere una storia imprenditoriale è più interessante anche agli occhi di altre realtà industriali e degli investitori, che sanno così di poter contare su un sistema solido e su una radicata vocazione delle persone verso il lavoro”.
Il compito di entrare in merito al tema trattato è toccato quindi a Pietro Cafaro, docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che ha parlato di “Memoria, premessa di sviluppo economico e sociale: il ruolo del patrimonio archivistico” e Cinzia Lorandini, dell’Università degli Studi di Trento, che ha affrontato il tema “Archivi d’impresa: una fonte per la storia economica e sociale trentina”.
Temi che hanno introdotto l’esposizione dettagliata del lavoro compiuto con i documenti della Montecatini di Mori, dal trasferimento dell'archivio alla Biblioteca Civica avvenuto nel '93 alla prima operazione di riordino compiuta nel 2012, fino al complesso inventario frutto di un secondo anno di lavoro e recentemente concluso. Operazioni complesse per la mole di documenti e le diverse tecniche messe in campo nei decenni per la loro conservazione in azienda, che hanno visto gli archivisti della Biblioteca, coordinati da Cristina Sega, impegnati in prima persona. L'intervento ha permesso di creare una descrizione altamente dettagliata di tutti i documenti dell'archivio e di offrire ai ricercatori un sistema razionale per il reperimento delle informazioni provenienti da questo importante patrimonio storico. (f.r.)
Immagini ed interviste a cura dell’Ufficio stampa