Le somme del fondo a tutela delle popolazioni di minoranza la cui ripartizione è stata approvata dalla Conferenza di ieri sono destinate ad alcuni importanti ambiti: interventi di sostegno all’informazione in lingua minoritaria, iniziative attuate direttamente dalla Provincia (la cui programmazione verrà concordata nell’ambito del tavolo per la comunicazione delle minoranze linguistiche) e finanziamento di progetti particolarmente significativi ai fini della tutela delle minoranze linguistiche delle comunità ladina, cimbra e mochena. Il fondo comprende anche le disponibilità per attività culturali e di politica linguistica del Comun General de Fascia; alla Conferenza era presente la procuradora Elena Testor, che ha sottolineato il fatto che le minoranze sono il cuore dell’Autonomia trentina. “Da parte nostra, ha detto la procuradora, continueremo a lavorare per mantenere viva la lingua, perché sia vissuta all’interno delle famiglie e delle istituzioni. Puntiamo ad una comunicazione più dinamica e destinata soprattutto ai giovani”.
I rappresentanti delle istituzioni culturali e degli enti locali delle comunità germanofone trentine, cimbri e mocheni, hanno evidenziato il loro bisogno di rafforzare le proprie comunità, che per numeri di strutture e risorse si trovano in una situazione diversa rispetto ai parlanti ladino. Al di là dei numeri, la legge provinciale 6/2008 richiamata ieri sera, garantisce a tutte e tre le popolazioni di minoranza il diritto di informazioni scritte e audiovisive nella propria lingua, una tutela che viene garantita proprio per sostenere la libertà di espressione delle comunità e favorire l’uso linguistico nella quotidianità, sia in ambito familiare, sia sociale. L’obiettivo è radicare la consuetudine informativa in lingua minoritaria anche attraverso iniziative di comunicazione e sensibilizzazione, ampliando l’offerta informativa attraverso la varietà degli argomenti trattati e migliorando al contempo tempi e spazi della comunicazione. Il fine tiene conto della salvaguardia e sviluppo delle lingue minoritarie e quindi tutto il programma mira a incrementare il numero degli utenti nella dimensione tradizionale della lettura e dell’audience televisiva, ma anche attraverso internet, tenendo conto della formazione specifica degli operatori per migliorare la qualità linguistica dell’informazione a livello giornalistico e letterario. È stato pertanto deciso di confermare le esperienze in essere e il sostegno ai mezzi di informazione che ospitano pagine in lingua sui quotidiani locali, alla redazione e stampa di settimanali, ai telegiornali, alle produzioni televisive (in particolare per implementare il canale TML) e alle trasmissioni radiofoniche.
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