
I Comuni trentini che ospitano richiedenti protezione internazionale hanno beneficiato nel 2017 di un Fondo statale che prevedeva un contributo pari a 500 euro per ogni persona accolta sul proprio territorio; lo Stato ha recentemente rinnovato il suo sostegno ai Comuni, confermando la dotazione del Fondo anche per il 2018. Poiché le spese sostenute per i richiedenti asilo non sono a carico dei Comuni e i servizi e le attività funzionali all'accoglienza sono gestite e coordinate dalla Provincia, il Protocollo oggi approvato dalla Giunta stabilisce che le risorse destinate dallo Stato debbano essere utilizzate per progetti finalizzati all'integrazione delle persone accolte.
Diversi gli ambiti di intervento dei progetti che verranno messi in campo per il 2018:
- orientamento e integrazione dei "migranti terrestri", non ancora inseriti nei programmi di accoglienza;
- cittadinanza attiva e consapevole con interventi di conoscenza del contesto culturale e normativo italiano e locale, nonché con interventi per promuovere attività di volontariato socialmente utile;
- accompagnamento nell'apprendimento della lingua italiana con particolare attenzione alle donne;
- donne con bambini: attivazione di servizi e azioni rivolti in particolare ai bambini in età prescolare, per una loro integrazione e per un supporto alle mamme;
- presidio del territorio e valorizzazione di luoghi pubblici di convivenza;
- terza accoglienza: progettazione e realizzazione di percorsi volti all'autonomia lavorativa e abitativa.
Nel quadro di una collaborazione permanente fra il Dipartimento salute e solidarietà sociale, attraverso il Servizio politiche sociali e il Cinformi, nonché il Consorzio dei Comuni trentini, i Comuni e le Comunità, l'impiego dei fondi statali può avvenire secondo le seguenti modalità:
- possibilità da parte dei Comuni di utilizzare direttamente o in forma associata il finanziamento, per le finalità previste da questo Protocollo, anche per sostenere spese di personale dedicato allo scopo;
- possibilità dei Comuni di affidare alle Comunità di appartenenza le attività e i progetti previsti dal Protocollo, previa intesa in Conferenza dei Sindaci;
- possibilità dei Comuni di conferire le risorse alla Provincia - Cinformi, in base a specifici accordi.