Più spazio dunque ai prodotti di qualità e di provenienza locale nelle mense degli istituti scolastici o delle strutture assistenziali a carattere residenziale. Una decisione che conferma l'orientamento della Giunta verso politiche attente da un lato alla sostenibilità ambientale (i prodotti a "filiera corta" fanno meno strada per arrivare nei nostri piatti, il che significa meno traffico, meno emissioni ecc.), dall'altro alla valorizzazione delle produzioni locali, specie quelle tradizionali e qualità certificata. I soggetti tenuti a questo nuovo obbligo e a cui si estendono dunque i contenuti del Programma per l'orientamento dei consumi e l'educazione alimentare già adottato due anni fa sono i seguenti:
a) soggetti privati affidatari di servizi socio assistenziali in convenzione o appalto da rendere in forma residenziale o semiresidenziale con servizio di ristorazione per gli utenti, o per la gestione di mense per persone svantaggiate;
b) soggetti privati affidatari di servizi socio educativi ed educativi realizzati con finanziamento pubblico anche non prevalente (asili nido - scuole dell’infanzia – scuole professionali – scuole primarie, secondarie e superiori – colonie);
c) soggetti privati affidatari di servizi sanitari e socio sanitari con servizio di ristorazione per gli utenti in regime di accreditamento e convenzionamento.
La delibera prevede tre anni di tempo per l'integrale adeguamento alle nuove regole.